Accenni sulla Telematica

"Si può ancora dire di essere lontani e fuori dal mondo mentre si sta correndo verso la costruzione di un unico villaggio globale"

Oggi moltissimi Scout possiedono un Personal Computer, o quanto meno ne possono utilizzare uno. Qualcuno a volte lo usa come supporto alle attività scout. I più audaci addirittura lo hanno usato durante una attività! Però ben pochi conoscono come le potenzialità del loro computer possano crescere in maniera esponenziale quando questo, invece di starsene solo soletto, é collegato con altri suoi simili. In realtà que sta lacuna nella conoscenza del proprio computer é molto comune anche ad altre categorie di utenti, e non solo agli Scout.

Ci interesseremo principalmente alle applicazioni e poco alla tecnologia sottostante. Inoltre, cercheremo di dare sempre qualche spunto per chi volesse approfondire l'argomento, oppure di indicare qualche contatto cui rivolg ersi.

L'origine del termine telematica é abbastanza controversa, così come la definizione esatta del suo significato. A noi basta dire che ha le sue radici nelle parole telecomunicazione ed informatica.

Un po' si storia:

Negli anni '50, i computer sono pochi, costosissimi, e dalle capacità elaborative limitate. Ben pochi possiedono più di un computer, e possono quindi permettersi di collegarli fra loro. Il tempo macchina viene sfruttato al massimo per l'elaborazione dati, per via dei costi, e non ne rimane più da "sprecare" neanche per comunicazioni dirette fra elaboratore ed utente. La telematica era ancora qualcosa che solo le menti più a rdite potevano immaginare.

Con gli anni '60 i costi calano e le capacità crescono. I sistemi operativi diventano in time-sharing (più utenti condividono le risorse del computer contemporaneamente), più comodi per l'utente. Abbi amo così comunicazioni (a bassa velocità) fra il sistema e l'utente, tramite opportune periferiche. In questo periodo si iniziano a diffondere alcuni standard di interfacciamento, come l'RS-232C.

La diffusione dei sistemi di calcolo negli anni '70 é oramai tale che moltissimi utenti hanno più di un computer, magari addirittura uno per ogni gruppo di uffici. Sorge la necessità di condividere risorse centralizzate o di cooperare fra più uffici (magari geograficamente distanti) per lo stesso compito. Nascono le prime reti di minicomputer, che si possono quasi considerare come un grande sistema di elaborazione distribuito su più nodi . Verso la fine degli anni '70 iniziano ad essere disponibili i primi computer in kit di montaggio ed i primi personal computer. L'informatica diventa così un hobby alla portata di molti, anche se non di tutti. Nasce negli USA una rete di comunicazioni (ARPAnet) che unisce numerose università e centri di ricerca.

Negli anni '80 il PC raggiunge milioni di persone fino ad allora mai toccate dall'informatica. Sfruttando la rete telefonica esistente oppure le comunicazioni via radio, la telematica può diffondersi come hobby, in p arallelo alle applicazioni commerciali. Moltissimi uffici collegano i propri PC in reti locali (LAN), e talvolta queste reti coprono vaste aree geografiche. ARPAnet diventa Internet, la rete per eccellenza, esce dalla realtà accademica, e copre tu tto il mondo. Contemporaneamente, si ha la nascita di vere e proprie reti telematiche amatoriali, come ad esempio FidoNet

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Cosa ci riservano gli anni 90? Le reti locali sono oramai la regola piuttosto che l'eccezione. La quantità di informazione che può essere trasmessa dalle reti esistenti aumenta sempre più, così co me aumenta l'uso che gli utenti fanno di questa capacità. Milioni di ricercatori, studenti, impiegati hanno accesso ad Internet (o ad altre reti ad essa collegate in qualche maniera), che tende a diventare una specie di villaggio globale (Al Gore , vice presidente degli Stati Uniti, propone di portare la rete Internet in tutte le scuole, a partire dalle elementari). Anche le nazioni finora soggette a regimi comunisti fanno uso della libertà di espressione appena ritrovata tramite le ret i mondiali di comunicazione.

Cosa serve per comunicare

Per far colloquiare due apparecchiature, abbiamo bisogno innanzi tutto di un mezzo trasmissivo comune. Per esempio, un cavo elettrico a più fili, come quello usato per collegare un PC alla sua stampante. Altri mezzi p ossibili sono il cavo coassiale (usato in molte reti locali), la fibra ottica, la rete telefonica, le onde radio.

In questo mezzo, qualunque esso sia, le informazioni transitano solitamente sotto forma di onde. La capacità di un mezzo di trasmettere più o meno informazioni é detta ampiezza di banda (in inglese Ban dwidth). Tuttavia, questi segnali sono diversi da quelli che circolano all'interno del computer, e vi é pertanto bisogno di una apparecchiatura detta MOdulatore per trasformare i segnali in una forma appropriata al mezzo trasmissivo che usiamo.

All'altro capo, chi riceve questi segnali ha bisogno di una apparecchiatura detta DEModulatore. Di solito le due funzionalità sono unite in un solo apparecchio noto come MOdulatore/DEModulatore o MODEM.

Perché le due apparecchiature possano capirsi c'é poi bisogno di tutta una serie di convenzioni, dette protocolli. Queste convenzioni stabiliscono tutte le codifiche che verranno utilizzate, eventuali metodi pe r individuare (e talvolta correggere) problemi di trasmissione, come riconoscere l'identità dei sistemi coinvolti, impedire a terzi di interferire nella comunicazione o spiarne i contenuti, e così via. I protocolli usati devono ovviament e essere gli stessi da entrambe le parti. Alcuni protocolli sono fissati da organizzazioni pubbliche, come l'ISO (International Standards Organization) o il CCITT (Consultative Committee for International Telephony & Telegraphy), altri invece sono proprietari, cioé sviluppati da singole ditte, come ad esempio la IBM®, e talvolta seguiti poi anche da altri.

Infine, per essere sicuri che il nostro file sia leggibile sul sistema di destinazione, questo deve essere in grado di usare lo stesso set di caratteri. Oramai l'ASCII é diffuso ovunque (a parte alcuni mainframe), ma é bene ricordarsene.

Ultimo aggiornamento: 22/02/1995


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