A G E S C I
GRUPPO DI SPERIMENTAZIONE INFORMATICA
Scout, Bit & Tamburi
****************************************************************
* *
* STANDARD DELL'INTERFACCIA UTENTE PER I PROGRAMMI SCOUT *
* *
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Versione 1.00 - Settembre 1993
Rielaborazione a cura di Guido de Carli e Andrea Bezante
su indicazioni dei vari gruppi di lavoro
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I N D I C E G E N E R A L E
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1 ..... I MENU
1.1 ... Struttura generale del video e del menu ...................... 1
1.2 ... I menu associativi ........................................... 1
1.3 ... Il menu di primo livello: la barra ........................... 2
1.4 ... Il menu di secondo livello: la tendina ....................... 2
1.5 ... Il terzo livello del menu .................................... 3
2 ..... I TASTI DI NAVIGAZIONE
2.1 ... I tasti di navigazione ....................................... 4
3 ..... COLORI
3.1 ... Colori ....................................................... 5
4 ..... INSERIMENTO DATI
4.1 ... Inserimento dati ............................................. 5
5 ..... LAVORARE NEI CAMPI DI UN RECORD
5.1 ... Lavorare nei campi di un record .............................. 6
6 ..... TIPI DI VARIABILI
6.1 ... Allineamento ................................................. 6
6.2 ... Tipo numerico ................................................ 7
6.3 ... Tipo carattere ............................................... 7
6.4 ... Tipo data ed ora ............................................. 7
6.5 ... Campi predefiniti ............................................ 7
6.6 ... Liste ........................................................ 7
6.7 ... Note ......................................................... 8
7 ..... GESTIONE DEI TASTI
7.1 ... Gestione dei tasti ........................................... 8
7.2 ... Tabella tasti standard ....................................... 8
8 ..... GUIDA
8.1 ... Guida ........................................................ 9
9 ..... VOCI E FILE DI TESTO DEL CONFIG
9.1 ... Voci e file di testo del config .............................. 10
10 .... NOTE PER I PROGRAMMATORI
10.1 .. Note per i programmatori ..................................... 11
11 .... DISTRIBUZIONE DA BANCA DATI
11.1 .. Composizione minima del pacchetto da distribuire ............. 11
A ..... Appendice: PARTECIPANTI AI GRUPPI DI LAVORO
A.1 ... Partecipanti alla stesura della versione 1.00 ................ 12
B ..... Appendice: RECAPITO SEGRETERIA DEL GRUPPO PER LA RACCOLTA DEI
SUGGERIMENTI E NOTE PER LE VERSIONI FUTURE ................... 12
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Capitolo 1 : I MENU
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1.1 STRUTTURA GENERALE DEL VIDEO E DEL MENU
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Requisiti dei I menu sono il cuore del programma ma sono anche la
menu parte piu' delicata: una cattiva disposizione delle
varie funzioni offerte puo' penalizzare seriamente anche
il miglior programma esistente. Secondo la nostra anali-
si sono risultati fondamentali tre requisiti:
l'uniformita', l'ingombro e l'accesso.
Uniformita' Chiunque abbia lavorato al computer si sara' reso conto
dell'esistenza di moltissimi metodi di visualizzazione
dei menu, che possono creare nell'utenza, qualora si
trovi ad usare diversi programmi ed ognuno caratterizza-
to dal suo interfaccia, un certo senso di smarrimento.
Non di rado si assiste alla formazione di diverse
"scuole di pensiero" volte a sostenere o meno determina-
te soluzioni. I nuovi programmi associativi, ci auguria-
mo, dovranno superare questo handicap seguendo la falsa-
riga fornita da questo standard.
Ingombro Il concetto di menu "non ingombranti" rispecchia la
necessita' di avere sempre sott'occhio l'oggetto del
nostro lavoro e quindi di visualizzare il menu solo
quando ce ne sia bisogno. Inoltre un menu troppo vasto
e' scomodo da consultare e rischia di diventare troppo
generico.
Accesso E' l'argomento piu' complesso, tratta la definizione di
una disposizione delle funzioni in modo da velocizzare
l'accesso a queste: il dare ad un menu ed alle relative
voci una collocazione spaziale ben precisa ed univoca
facilita molto l'accesso alle varie opzioni. Ipotizziamo
la situazione opposta, vale a dire quella in cui in uno
stesso punto del video possano apparire varie voci di
menu: l'utente sara' sottoposto ad un ulteriore sforzo,
quello di capire in quale menu si trovi. Se i punti, al
contrario, saranno univoci, la nostra mente apprendera'
che solo in quella data posizione si trova una
determinata funzione, rendendo l'accesso di tipo
analitico, piu' istintivo ed immediato.
1.2 I MENU ASSOCIATIVI
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Le righe a video Per quanto concerne il video devono essere supportate,
oltre le 25, anche le 43 o le 50 righe. Ricordiamo che
vanno evitati menu troppo estesi, quindi le righe uti-
Estensione menu lizzate non devono superare una certa lunghezza. Sulla
base dei programmi conosciuti consigliamo di non supera-
La riga 0 re le 15, che gia' non sono poche. La prima riga in alto
(riga 0) e' una riga di titolo e serve per il titolo del
Indicatori di lavoro, etc... Sempre nella riga 0, in alto a destra,
stato avviene la visualizzazione dello stato di inserimento o
di sovrascrittura, non essendo prevista da nessuna
tastiera un'apposita spia che lo indichi. Al contrario
non e' prevista una visualizzazione del BLOC MAIUSC o
La riga 1 del BLOC NUM. La seconda riga (riga 1) e' la riga del
Le utlime righe menu principale. L'ultima riga, o le ultime due, ospita-
no, se necessario, la barra dei tasti funzione o dei
pulsanti che corrispondono a qualche operazione partico-
lare. Tale barra puo' essere attivata o meno di volta in
volta, senza percio' dipendere dal file di configurazio-
ne generale: si presume che normalmente venga utilizzata
solo le prime volte, quando ancora non si ha una discre-
ta conoscenza del programma. In alternativa puo' ospita-
re la lista dei tasti di utilizzo piu' comune. Per
uniformarsi alla maggior parte di tastiere in utilizzo,
la barra dei tasti funzione ne prevede 10, numerati da 1
a 9 con lo zero in fondo, a destra: per la descrizione
di ogni tasto sono disponibili quindi sette caratteri.
L'altezza della barra di stato, definita secondo la
standard VGA (640x480), dovra' essere compresa tra 18 e
20 pixel.
1.3 IL MENU DEL PRIMO LIVELLO: LA BARRA
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Definizione Il menu principale consiste in un elenco delle voci
principali disposte in senso orizzontale. E' comunemente
detto "menu a barra" ed e' collocato lungo la riga 1,
che e' quella immediatamente dopo la riga di titolo.
Standard La colonna 0 della riga 1 non deve essere utilizzata e
non deve essere neppure evidenziabile; la colonna 1 e'
uno spazio, che tuttavia fa gia' parte della prima
Composizione di opzione. Ogni nome di opzione comprende uno spazio prima
una voce ed uno dopo il nome stesso. Quando questa viene selezio-
nata, gli spazi precedente e seguente si evidenziano con
essa. Da quanto gia' detto consegue che l'area comples-
siva occupata da ogni voce varia a seconda della voce
stessa: ad esempio la voce File occupera' sei spazi,
modifica dieci e via dicendo. La voce File, quando
Lettera di prevista, deve essere la prima a sinistra. La lettera
selezione veloce iniziale di ogni opzione, o comunque quella che serve a
selezionare l'opzione stessa, va evidenziata con un
altro colore o, meglio, sottolineata, anche in
considerazione degli utenti che lavorano con il monitor
monocromatico. La lettera evidenziata deve essere la
piu' intuitiva, quindi non necessariamente la seconda
nel caso che la prima sia gia' stata utilizzata per
un'altra opzione. Supponiamo di avere le due opzioni
Salva e Salva con nome, di uguale iniziale. Sara' certo
piu' ragionevole una scelta del tipo Salva e Salva con
Nome che non, per esempio, Salva e Salva con nome. In
particolar modo bisogna cercare di evitare le vocali non
Voci generali iniziali, che sono troppo generiche. Per stabilire i
nomi comuni alle varie opzioni, vengono riportati i piu'
utilizzati:
* File
* Stampa
* Modifica
* Configura
* Guida
1.4 IL MENU DEL SECONDO LIVELLO: LA TENDINA
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Introduzione Il menu del secondo livello che e' stato scelto, e' del
tipo a tendina, in quanto e' attualmente il metodo piu'
adottato dai vari programmi, ma soprattutto perche'
unisce in se' le pregevoli qualita' del poco ingombro
iniziale, di una collocazione spaziale univoca delle
varie opzioni, di selezione veloce e, grazie ad uno
standard d'impostazione che si sta lentamente
affermando, di uniformita' nel disporre le varie voci.
Linee generali Il menu a tendina consiste in una barra orizzontale su
cui sono elencate le voci principali (Cfr. "menu del
primo livello"); selezionando una di queste appare un
menu relativo sviluppato in senso verticale, appunto
simile ad una tendina.
Standard Per quanto riguarda i "tasti di navigazione", ovvero le
modalita' per aprire il menu e muoversi al suo interno,
si rimanda all'apposito paragrafo, riportato in seguito.
Composizione Il menu contiene un certo numero di opzioni che ne
di una linea determina le dimensioni in altezza. Ogni voce e' compo-
sta nel seguente modo (da sinistra a destra):
* uno spazio o l'eventuale CHR 251 (û) per quelle
opzioni che possono essere attivate a discrezione
dell'utente (p. es.: la visualizzazione della barra
di stato);
* uno spazio;
* il nome dell'opzione;
* un certo numero di spazi vuoti, determinato dalla
larghezza massima della tendina.
La larghezza massima della tendina e' a sua volta deter-
minata dalla voce piu' lunga in essa contenuta (vedi
illustrazione), in quanto questa deve essere seguita
Segnalazione minimo da uno spazio vuoto. Per segnalare le presenza di
box di dialogo un box di dialogo si utilizzano i tre punti "...". Se
invece esiste un menu al terzo livello, ne viene eviden-
Menu terzo ziata la presenza facendo seguire il nome dal simbolo
livello CHR 16 (). Tutti gli eventuali CHR 16 devono risultare
allineati in verticale sull'ultima colonna disponibile
del menu. Le opzioni di utilizzo piu' ricorrente possono
essere selezionate mediante "tasti di scorciatoia", che
puo' essere per esempio un tasto funzione. L'indicazione
di questi va data sempre nel menu a tendina, nel modo
che e' stato rappresentato nell'illustrazione: in so-
stanza l'ultimo carattere del tasto di scorciatoia
precede di due spazi il bordo della tendina, ipotizzando
l'eventuale presenza del CHR 16.
Cronice del menu Attorno alla tendina ci deve essere una cornice, o di
spazi o con una riga continua (Cfr. paragrafo "Colo-
ri"), Sono previste voci non selezionabili, che vanno
segnalate mediante colori appositi (Cfr. paragrafo
Voci non "Colori"). Se possibile le opzioni non selezionabili non
selezionabili devono essere neppure evidenziabili, ovvero muovendosi
con i tasti cursore all'interno della tendina si deve
Allineamento saltare direttamente alla prima selezionabile. Il bordo
bordo verticale sinistro della tendina deve essere allineato allo spazio
che precede il nome dell'opzione sulla barra principale.
Si potrebbero presentare casi in cui risulti
difficoltoso osservare questa disposizione, per esempio
nel caso delle ultime opzioni a destra sulla barra del
menu principale: in questo caso la tendina deve essere
spostata a sinistra di quel tanto che basta a garantire
L'ombra gli spazi visti in precedenza. Piu' precisamente l'ombra
del menu dovra' comparire nell'ultima colonna disponibi-
le, mentre la penultima verra' occupata dal bordo del
menu.
1.5 IL TERZO LIVELLO DEL MENU
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Introduzione Sempre in relazione all'ingombro del menu, che e' nostra
prerogativa contenere, e' da perseguire un attento uso
dei "sotto-sotto-menu", intesi come completamento delle
funzioni da attuare. Piu' precisamente si tratta di
controllare la profondita' dei livelli e l'uso per
l'impostazione dei parametri. Se in teoria sono possibi-
li infiniti livelli di menu, chiamati come opzione da
altri menu, consigliamo di contenere il loro numero in
tre, questo per non complicare troppo all'utente l'ana-
lisi di quello che e', appunto, l'albero dei menu.
Meglio ancora sarebbe rimanere sul secondo livello,
demandando altri compiti a schermate di parametri.
Standard Il terzo livello del menu e' da sistemare possibilmente
a destra della tendina, a sinistra se proprio inevitabi-
le, per esempio nel caso si debba affiancare la tendina
dell'ultima opzione a destra prevista sulla barra del
primo livello. la prima voce del menu e' alla stessa
altezza della riga selezionante del secondo livello del
menu. Qualora il menu, per la sua estensione in senso
verticale, non riesca ad essere visualizzato per intero,
lo si puo' spostare in alto. Si tratta comunque di
situazioni limite, infatti abbiamo piu' volte insistito
sul fatto che i menu non devono eccedere in estensione.
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Capitolo 2 : I TASTI DI NAVIGAZIONE
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2.1 I TASTI DI NAVIGAZIONE
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Introduzione In questo paragrafo verranno trattati i problemi relati-
vi ai tasti di navigazione, che sono un elemento
determinante per quanto concerne la facilita' e
l'istintivita' di uso del programma. Bisogna notare che
nel modo di accesso alle varie funzioni la fantasia del
programmatore ha sempre regnato: ogni programma adotta
metodi a se': tasti cursore, barra spaziatrice, lettere,
tasti funzione, combinazioni di tasti... Tutto questo
denota una certa confusione, che purtroppo perdura,
anche se grazie a certi nuovi standard, si notano cenni
di miglioramento.
Standard In generale, quando il programma viene avviato, nel menu
principale non viene evidenziata nessuna opzione, salvo
casi particolari in cui sia necessario attivare una
opzione di menu o che comunque sia scontata la scelta di
Richiamo della quest'ultima. E' necessario spiegare in qualche modo che
guida la guida si puo' consultare premendo F1 e come attivare
i menu. Se la barra dei tasti e' attivata si usera'
quella, altrimenti si usera' la riga 0, colonna 1 (leggi
"barra di titolo") per scrivere "F1: Guida". Per
Apertura menu chiamare il menu principale bisogna premere ALT o ALT +
LETTERA utilizzando ovviamente una delle lettere
evidenziate: in quest'ultimo caso scendera' gia' la
tendina desiderata. Se non e' spiegato come accedere ai
menu e le opzioni non sono evidenziate, all'avvio del
programma l'utente dovra' apprendere le operazioni del
caso, cioe' quelle sopra descritte, tramite la guida
Muoversi nel contestuale, premendo F1. Per selezionare un'opzione tra
menu quelle elencate nella tendina aperta e' sufficiente
premere la lettera evidenziata, senza il tasto ALT. Per
spostarsi da un'opzione all'altra all'interno della
tendina si utilizzano i tasti cursore: con le frecce a
sinistra-destra ci si muove di una evidenziazione lungo
la barra del menu principale; per confermare l'opzione
scelta si puo' premere sia INVIO sia la freccia giu',
nel caso la tendina non sia aperta. Utilizzando HOME o
END ci si sposta sulla prima o sull'ultima opzione
selezionabile della tendina, se questa e' aperta, altri-
menti sulla prima o sull'ultima della barra principale.
Con la tendina aperta e le frecce a sinistra-destra si
muove la stessa, mantenendo evidenziata l'ultima voce
selezionata, presumibilmente quella che si usa piu'
spesso, che quindi deve essere memorizzata. Dalla prima
voce della tendina, premendo la freccia in su si passa
all'ultima voce selezionabile e viceversa. Analogamente
accade sulla barra del menu principale con le frecce
sinistra-destra.
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Capitolo 3 : COLORI
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3.1 COLORI
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Introduzione Prima di affrontare il problema e' bene ricordare che
tra gli utenti c'e' chi dispone del monitor monocromati-
co, quindi bisogna regolarsi di conseguenza. Per tutti i
Definizione colori che verranno elencati vanno definiti lo sfondo (o
"background") ed il testo (o "foreground"). In partico-
lare vanno definiti i seguenti colori:
Categorie * testo normale (menu non evidenziato);
* testo evidenziato selezionato (voce del menu
evidenziato);
* testo evidenziato (lettera di richiamo di ogni
opzione, con sfondo uguale a quello del testo
normale);
* testo non selezionabile (con sfondo uguale a quello
del testo selezionabile).
Bordo menu Per quanto riguarda il bordo del menu, se realizzato con
gli spazi e' del colore del testo normale; se invece il
bordo e' una linea, lo sfondo rimane lo stesso, mentre
il testo e' uno nuovo.
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Capitolo 4 : INSERIMENTO DATI
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4.1 INSERIMENTO DATI
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Premessa L'immissione/variazione dei dati e' sempre stato un
campo interpretato da ogni programmatore alla sua manie-
ra. Seppur per piccole differenze, passare da un pro-
gramma ad un altro costringe l'utente a modificare
l'approccio a questa operazione.
Gestione Tasto In partenza la scrittura dei campi, siano essi a lun-
INS ghezza fissa o a lunghezza variabile (campi memo),
avviene in sovrascrittura; tramite il tasto INS e' poi
possibile passare in inserimento. Come gia' spiegato, la
modalita' corrente viene visualizzata nella riga 0 a
destra (v. par. "Struttura Generale del video e del
menu"). Per esigenze di uniformita' e' da escludersi la
possibilita' di avere alcuni campi in sovrascrittura e
alcuni in inserimento: questa soluzione in teoria e' la
piu' adatta alle esigenze dei vari campi, ma in pratica
Prima immissione crea solo confusione. Assolutamente da evitare il fatto
che premendo come primo tasto un tasto alfabetico si
cancella tutto il campo: e' utile solo se si deve
effettivamente cancellare tutto il campo (quasi mai), ma
fa perdere troppo tempo in caso di cancellazioni
accidentali.
Formato cursore Ove possibile, il cursore in modalita' inserimento deve
essere pieno, mentre in modalita' sovrascrittura deve
essere sottile e basso.
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Capitolo 5 : LAVORARE NEI CAMPI DI UN RECORD
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5.1 LAVORARE NEI CAMPI DI UN RECORD
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Comandi di Per passare da un campo al successivo si usa INVIO o
movimento TAB (sono equivalenti e attivati contemporaneamente);
per tornare al precedente si usa SHIFT+TAB. Per schede
con piu' schermate, con PGDOWN si passa alla schermata
successiva, mentre con CTRL+PGDOWN si passa alla scheda
seguente; se la scheda e' composta da una sola schermata
PGDOWN assume lo stesso significato di
CTRL+PGDOWN. Analogamente si comportano PGUP e
CTRL+PGUP.
Salvataggio Per il salvataggio di una scheda si usa eslusivamente il
scheda tasto F9 (analogo a CTRL+END nel DBIII). Un INVIO dato
sull'ultimo campo porta il cursore al primo campo della
scheda su cui si sta lavorando, senza salvarla.
Controllo errori I controlli sui dati inseriti vengono fatti di volta in
volta, appena dato l'INVIO, tranne che per i campi
correlati che vengono controllati alla fine dell'inseri-
mento della scheda. Ad esempio, se viene inserita la
data "32 aprile", l'errore viene rilevato immediatamen-
te, mentre se si inserisce "20 aprile 1950" come data di
nascita di un lupetto, alla fine dell'inserimento della
scheda viene rilevata l'incongruenza fra l'anno di
nascita e la branca di appartenenza. Una volta rivelato
l'errore, sia che sia un dato sbagliato, sia che siano
dei dati incongruenti, viene riproposta la scheda con il
cursore all'inizio del primo campo sbagliato, senza
cancellarne il contenuto. Con INVIO e/o TAB si passa a
correggere gli evenutali errori successivi fino alla
fine della scheda. I controlli vengono nuovamente effet-
tuati di volta in volta o alla fine (a seconda del tipo
di campo) come se i dati fossero inseriti per la prima
volta.
E' opportuno che nella configurazione sia data la possi-
bilita' di scegliere se abilitare o meno il beep in caso
di errore.
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Capitolo 6 : TIPI DI VARIABILI
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6.1 ALLINEAMENTO
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Tipi di I campi sono allineati a sinistra, tranne che per le
allineamento cifre che sono allineate a destra.
6.2 TIPO NUMERICO
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Separatori Per quanto riguarda il separatore decimale e il separa-
decimali e tore di migliaia, si usa la notazione inglese senza
migliaia separatore di migliaia sia durante la digitazione del
numero, utilizzando cosi' il punto del tastierino nume-
rico, sia per quanto riguarda il salvataggio su file; se
possibile a video si usi invece la notazione italiana;
quindi se si vuole inserire la cifra mille e mezzo, si
digita "1000.5", mentre a video si avra' la forma
"1.000,5"; in fase di salvataggio si utilizzera' nuova-
mente la forma "1000.5". Il separatore decimale e'
mobile, quindi non si deve fare una maschera con la
virgola gia' prefissata (salvo casi particolari), ma
sara' l'utente a inserirla se e quando necessaria.
6.3 TIPO CARATTERE
-------------------
Registrazione Le stringhe vanno tutte registrate in maiuscolo mentre
dati carattere per output a video o a stampante si possono creare delle
maschere (ad esempio XxxxxxXxxxxx), allineate a sini-
stra. La scelta del "tutto maiuscolo" e' stata fatta
pensando ai futuri scambi di dati tra un programma ed un
altro per evitare possibili errori di interpretazione.
6.4 TIPO DATA E ORA
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Tipo Le date vanno presentate a video nella forma GG/MM/AA
presentazione (meglio che GG/MM/AAAA visto che ci stiamo avvicinando
data e ora al 2000), dove le sbarre sono presenti solo come masche-
re e non come caratteri digitabili. Analogamente le ore
verranno presentate nella forma HH:MM:SS con le ore in
La registrazione formato standard a 24 ore. Il modo di archiviazione di
date e orari e' libero, va comunque tenuto presente che
il formato di interscambio fra i programmi (ad esempio
fra l'archivio di reparto e il programma di censimento)
e' il DBF.
6.5 CAMPI PREDEFINITI
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Massimo numero Per i campi predefiniti si arriva ad un massimo di 3 o 4
di opzioni opzioni, a seconda delle esigenze di spazio. I 3 o 4
campi separati compaiono sulla scheda, non su una fine-
stra a parte; in fase di salvataggio pero' se ne salva
Tasto di solo 1. Si deve premere SPAZIO per selezionare una voce
selezione o premere la lettera evidenziata.
6.6 LISTE
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Quando Quando le opzioni sono piu' numerose si utilizzano le
utilizzarle liste. Tali liste dovranno essere simili ad un menu
PopUp con la barra di selezione che si muove con le
Tasti di utilizzo frecce su e giu' e con i tasti PGDOWN, PGUP, HOME,
END. Con il tasto INVIO si attivera' un'azione in
relazione all'elemento selezionato nella lista. Il
procedimento descritto e' analogo a quanto usato da
Windows®.
Richiesta liste Le liste appaiono solo a richiesta premendo F2. Se la
lista e' lunga, si puo' effettuare una ricerca,
Ricerca elementi digitando le lettere iniziali del nome voluto: durante
la digitazione il cursore/barra si sposta sui campi che
corrispondono ai caratteri digitati (come in NCD; al
contrario in Windows si verifica parzialmente perche'
accetta solo il primo carattere). Ad esempio, nella
figura precedente, se si preme C la barra si sposta
automaticamente su Canguri, poi premendo I si sposta su
Cicogne (e non su Istrici) e cosi' via.
La ricerca oltre ad essere fatta come gia' detto nella
lista potra' essere fatta anche per chiavi, cioe' data
una stringa verranno visualizzati tutti gli elementi che
contengono in una qualsiasi posizione quella stringa.
Richiesta lista Se si vuole inserire un dato senza ricorrere alla lista
per errore e si compie un errore viene visualizzata la finestra del
messaggio d'errore, da cui si esce premendo un tasto
qualsiasi. Se invece si vuole, una volta comparsa la
finestra, ricorrere alla lista si preme al solito
F2; tale possibilita' va ricordata all'interno della
finestra d'errore.
6.7 NOTE
---------
Valori di E' importante inserire parametri di default opportuni in
default campi in cui servono (ad esempio gruppo, prefisso tele-
fonico, ...); e' anche importante durante la fase d'in-
serimento permettere di ripresentare su una scheda vuota
alcuni dati della scheda precedente.
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Capitolo 7 : GESTIONE DEI TASTI
---------------------------------------------------------------------------
7.1 GESTIONE DEI TASTI
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I tasti Funzione I tasti funzione devono essere sfruttati il piu' possi-
bile e, per esigenze di uniformita' tra i vari program-
mi, devono essere usati gli stessi tasti per le stesse
Tasti di modifica funzioni. Per l'editing si usano le combinazioni
CTRL di WordStar, ovviamente solo quelle utili.
7.2 TABELLA TASTI STANDARD
---------------------------
Breve riassunto dei tasti funzione e delle combinazione
di tasti:
ESC Interrompi (annulla l'operazione in
corso)
F1 Guida
F2 Lista (dei campi, ...)
F3 Nuovo (file o record creato dal nulla, a
discrezione del programmatore. Nel caso
sia gia' presente un file chiede confer-
ma)
F4 Cancella
F5 Cerca
F6 Stampa
F7 Disponibile per il programmatore
F8 Disponibile per il programmatore
F9 Salva (e continua). Nel caso di lavoro
con una scheda di un data base, salva la
scheda corrente.
F10 Esci (chiede conferma per il salvataggio
in caso di modifica)
ALT Richiama il menu. Come in Windows, il
solo ALT richiama la barra del menu,
mentre con ALT + la lettera
evidenziata di ogni singola voce si
attiva direttamente la tendina desidera-
ta.
INS Passa dalla sovrascrittura alla modalita'
inserimento (v. relativo paragrafo)
CANC Cancella il carattere su cui e' posizio-
nato il cursore
CTRL + PGUP Passa alla scheda precedente
PGUP Passare alla pagina precedente. Se si
lavora con una scheda di un data base,
passa alla schermata precedente. Se la
scheda e' composta di una sola schermata,
passa alla scheda precedente (come
CTRL+PGUP)
CTRL + PGDOWN Passa alla scheda successiva
PGDOWN Passare alla pagina successiva. Se si
lavora con una scheda di un data base,
passa alla schermata successiva. Se la
scheda e' composta di una sola schermata,
passa alla scheda successiva (come
CTRL+PGDOWN)
Tasti Cursore Muovono il cursore fra le righe, fra i
caratteri o fra i campi
HOME Sposta il cursore all'inizio del testo o
del campo
END Sposta il cursore alla fine del testo o
del campo
INVIO Per spostarsi da un campo ad un altro.
Giunti all'ultimo campo riporta il curso-
re al primo campo della stessa scheda (e
non sulla successiva, ne' salva la sche-
da, come invece fa ad esempio il DBIII).
TAB Per spostarsi al campo successivo
SHIFT + TAB Per spostarsi al campo precedente
CTRL + Y Cancellazione della riga o del campo
CTRL + N Inserisci nuova linea
CTRL + T Cancella la parola sul cursore
CTRL + A Sposta il cursore alla parola precedente.
Si intendono per parole un gruppo di
caratteri preceduti da uno spazio.
CTRL + F Sposta il cursore alla parola successiva
Queste combinazioni di tasti vanno considerati sia per
programmi di data base sia per un eventuale programma
di videoscrittura.
---------------------------------------------------------------------------
Capitolo 8 : GUIDA
---------------------------------------------------------------------------
8.1 GUIDA
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Introduzione Tra le caratteristiche che renderanno i nuovi programmi
associativi accessibili a tutti, un ruolo importante
Accesso ricopre la guida, che dovra' essere di tipo "contestua-
contestuale le". In sostanza questo significa che, trovandosi
l'utente in una situazione "poco chiara" e premendo F1,
questi vedra' visualizzate precise istruzioni sul campo
in cui si sta lavorando e sulle operazioni da svolgere.
Per esempio, dovendo salvare un lavoro, evidenziata
l'opzione "Salva" e premuto poi F1, comparira' una
finestra contenente un testo del tipo "Salva il lavoro
svolto su file esistente: premere INVIO per confermare
l'opzione evidenziata". Con F1, quindi, non si accede ad
un indice generale, ma gia' al "paragrafo" della guida
piu' opportuno; naturalmente cio' non avviene nel caso
del generico accesso alla guida tramite il menu a
Accesso tendina. Altra caratteristica della guida e' l'accesso
ipertestuale ipertestuale: come abbiamo gia' visto, premendo F1,
appare una finestra con un breve file di testo.
All'interno di quest'ultimo sono evidenziate alcune
parole-chiave: selezionandole si attiva la guida
relativa alle parole-chiave stesse. Per spostarsi da una
"chiave" alla successiva si deve premere TAB, per
tornare alla precedente SHIFT + TAB. Per confermare la
scelta, al solito, si usa INVIO. La guida e' un vero e
proprio programma a parte, dotato di menu a tendina del
tutto analogo a quello del programma principale. Le
Voci del menu opzioni della tendina sono le stesse gia' stabilite per
di Guida la voce "Guida" del menu del programma principale, e
precisamente:
* Informazioni;
* Stampa manuale;
* Indice analitico;
* Indice per argomenti;
* Glossario.
La descrizione dei "tasti di navigazione" e' lasciata in
secondo piano, attivabile mediante un'apposita parola-
chiave nella guida ipertestuale: tale parola e' la
prima, selezionata automaticamente aprendo la finestra.
Tuttavia questo argomento e' ancora suscettibile di
Codici gestione variazioni. Vanno ancora definiti i codici per la ge-
ipertesto stione puramente "tecnica" dell'ipertesto, ma tale
argomento e' lasciato in sospeso fino a quando un colla-
boratore di "SB&T" ci lavorera' col proprio metodo di
programmazione.
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Capitolo 9 : VOCI E FILE DI TESTO DEL CONFIG
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9.1 VOCI E FILE DI TESTO DEL CONFIG
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Definizione Il file ASCII generato dal programma CONFIG (in fase di
realizzazione) e', secondo il modello Windows, diviso
per argomenti.
C'e' un primo argomento dove sono situate tutte le
informazioni sul Sistema. Di seguito ci sono le prefe-
renze generali comuni a tutti i programmi: scheda video,
stampanti, numero di seriali e di parallele, processore,
numero di drive presenti, se c'e' il mouse e dove, se
c'e' il modem e dove, con quali parametri, ecc...; ad
esempio colori, personalizzazione della stampa, ...
Infine c'e' un argomento per ogni programma, aggiornato
dal programma al momento dell'installazione, con delle
proprie informazioni, che vanno inserite sotto lo stesso
nome del programma: ad esempio la descrizione, il per-
corso (o i percorsi), ...
Esempio *** MAIN ***
VIDEO = VGA
COPROCESSORE = NO
MODEM = COM1,2400,N,8,1
...
*** ARCHIVIO DEI FIORI ***
DESCRIZIONE =
PATH =
...
Contenuto * Massima risoluzione grafica (ad esempio VGA)
iniziale del * Tipo di stampante (ad esempio EPSON)
file di CONFIG * Modem presente COM1/2, 0 = niente
* Memorie (di massa e RAM): FDD, HD, memoria EXT, EMS,
convenzionale
* Bios
* Coprocessore (SI/NO)
* Indice velocita' relativa
* Voce colori menu
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Capitolo 10 : NOTE PER I PROGRAMMATORI
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10.1 NOTE PER I PROGRAMMATORI
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Commentare il Si raccomanda di commentare il piu' possibile i passaggi
sorgente fondamentali, da una parte per rendere il lavoro acces-
sibile a piu' programmatori, d'altra parte per agevolare
la ripresa del lavoro anche a distanza di diverso tempo.
E' prevista una "testata", magari da uniformare, ripor-
tante tutte le informazioni relative al programmatore
(nome, indirizzo...), le notizie necessarie alla compi-
lazione del programma (librerie, linker...) ed ogni
informazione utile per lo sviluppo del programma.
Nomi delle La scelta dei nomi delle variabili deve essere ungarica
variabili ed i nomi devono essere "parlanti" (chiari ed univoci:
non usare sigle ma parole con un qualche nesso logico
con cio' che si sta facendo). Inoltre la notazione
ungarica prevede un prefisso che spieghi il tipo della
variabile: per esempio una "C" iniziale sta per caratte-
re, "N" per numero e cos via.
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Capitolo 11 : DISTRIBUZIONE DA BANCA DATI
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11.1 COMPOSIZIONE MINIMA DEL PACCHETTO DA DISTRIBUIRE
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Standard La composizione dei programmi distribuiti compressi o
con dischetto e' la seguente:
* File o files del programma vero e proprio (natural-
mente);
* File "MANUALE.DOC": la Guida;
* File "LEGGIMI.1a": contiene tutte le informazioni
dell'ultimo momento;
* File "STORIA.DOC": contiene la storia dell'aggiorna-
mento delle versioni;
* File o files con dati di installazione menu (futuro).
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Appendice A : PARTECIPANTI AI GRUPPI DI LAVORO
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A.1 PARTECIPANTI ALLA STESURA DELLA VERSIONE 1.00
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Baitelli Andrea Colzate (Bg)
Bezante Andrea Brescia
Casarini Paolo Bologna
De Carli Guido Erbusco (Bs)
Fiamberti Fabio Trezzano S.N. (Mi)
Garbin Lorenzo Creazzo (Vi)
Gonella Nicola Vicenza
Palmizzi Massimiliano (Max) Bologna
Rodighero Doriano Marano Vicentino (Vi)
Sacchiero Angelo Montebello (Vi)
Sortino Bruno Segrate (Mi)
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Appendice B : RECAPITO SEGRETERIA DEL GRUPPO PER LA RACCOLTA DEI
SUGGERIMENTI E NOTE PER LE VERSIONI FUTURE
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Presso: Guido De Carli
Case Sparse, 22
25030 ERBUSCO (Bs)
Tel. 030-7709735
Fax. 030-7709735
FidoNet: 2:331/211.11
Ultimo aggiornamento: 22/02/1995