CATECHESI SULLA SANTA MESSA
Descrizione del Documento.: Catechesi sulla messa, a partire dagli elementi e dai simboli
esterni.
Contenuti Educativi.......: traccia per catechesi in stile scout.
INFORMAZIONI SULL'AUTORE E SULLA SUA REPERIBILITA'
Cognome e Nome..: Nicolini Don Romano rcnico@tin.it
Indirizzo.......: Viale Gramsci, 39
CAP/Citta'/Prov.: 47838 Riccione (Rimini)
Telefono/i......: 0541 606577 - 339 84 12 017
Iniziando questo cammino si è coscienti di
avviare la catechesi su una delle realtà cristiane più difficili da proporre. Tuttavia non ci si può arrendere:
Gesù ha detto che chi non mangia la sua carne e non beve il suo sangue non ha la vita eterna cioè chi non
partecipa alla Messa cibandosi della Parola e della Eucarestia si distacca gravementeda Lui. Per questo
intraprendiamo un cammino difficile ma affascinante. Della Santa Messa prendiamo gli aspetti esterni perché
sono quelli che per primi suscitano curiosità. Essi possono essere:
- Ingresso nella assemblea : cosa significa riunirsi insieme?
- L'edificio esterno a croce greca o latina : cosa significa entrare in un
ambiente che parla con la semplice sua struttura muraria?
- Le panche, l'acqua santa, la lampada del Santissimo, le immagini: cosa
significano e a che cosa rimandano?
- Il sacerdote e i ministranti indossano dei paramenti : perché?
- Canto di ingresso : perché in chiesa si canta e si suona?
- Segno della Croce : suo significato
- Domanda di perdono : a cosa serve
- Letture dalla Bibbia : perché si fanno?
- Offertorio : cosa si offre e perché?
- Consacrazione del pane e del vino : cosa significano?
· Tutti noi veniamo da luoghi e origini diverse: c'è chi è nato in questo
posto e chi proviene da un'altra località . (Facciamo una breve lista di
famiglie le cui origini sono diverse da quelle dove si risiede ora).
· Negli Stati Uniti accadde che molti italiani, provenienti da tantissime
regioni e del tutto sconosciuti fra di loro, un giorno decisero di trovarsi
insieme almeno una volta all'anno. Dapprima fu difficile perché le
divisioni erano tante ma poi ci si mise d'accordo e si scelse il 12 ottobre,
giorno in cui Cristoforo Colombo scoprì l'America. Da quella volta cominciò
la riscossa degli italiani che, non più separati, iniziarono ad impegnarsi
seriamente per qualificarsi in ogni ramo delle scienze e della economia.
Senza quella riunione forse gli italiani d'America sarebbero ancora un
gruppo emarginato.
· Anche gli Ebrei vissero recentemente una situazione simile: dopo la
conquista di Gerusalemme fatta dai Romani, si erano dispersi nel mondo come
degli eterni nomadi. Verso la metà del 1900 però un gruppo di ebrei
decisero di tornare alla terra dei loro avi. Salirono su una nave chiamata
EXODUS diretti in Palestina: dapprima girovagarono senza trovare nessuno
che li voleva ma poi, alla fine poterono sbarcare in Terra Santa e dare vita
all'attuale Stato di Israele.
2) Così può accadere anche a noi: se non ci convinciamo che dobbiamo
riunirci insieme in una sola casa, la chiesa, non impareremo mai a credere
che possiamo costruire un mondo nuovo.
3) Anche il popolo ebreo, dopo 430 anni di schiavitù in Egitto, non voleva
convincersi che poteva convergere verso un popolo solo. Quando Mosè se li
vide venire incontro dopo la notte in cui morirono i primogeniti degli
egiziani dapprima si spaventò ma poi si convinse che era meglio così.
4) Dal libro dell'Esodo 12, 37-42 (Partenza degli Ebrei dall'Egitto).
5) ICONA: tutti abbiamo una immagine negli occhi: il colonnato di san
Pietro. Fu disegnato da Bernini e rappresenta le braccia del Papa che
accoglie tutti e non trascura nessuno. Disegniamo questo colonnato in forma
stilizzata e poi collochiamolo bene in vista: ci ricorderà l'importanza
della chiesa che accoglie tutti.
6) IMPEGNO : Domenica prossima possiamo accogliere la gente che entra in
chiesa con un piccolo gesto di benvenuto: una stretta di mano, un fiore.
1) Sarà capitato anche a voi di andare in una località e di cercare da
lontano un punto di riferimento. Chi pratica attività scout sa benissimo
quale sollievo si trovi quando, dopo una camminata, vede spuntare da
lontano un campanile o la sagoma di una chiesa; di solito è il primo
segnale della fine del percorso. (Interventi ed esperienze
libere).
2) Episodi in cui è accaduto che la vista di un campanile o di una chiesa
ha salvato delle persone ce ne sono tanti. Vi parliamo però di un
campanile che ha significato la libertà per migliaia di persone: quello
della chiesa della Val Codèra. Esso si trova in Lombardia, ai confini
estremi dell'Italia: pochi kilometri dopo di esso c'è la Svizzera. –
Durante la seconda guerra mondiale un gruppo di coraggiosi scout lombardi,
“Le aquile randagie”, organizzarono un servizio di salvataggio per migliaia
di ebrei e perseguitati politici che cercavano di sfuggire ai nazisti.
Poiché la strada per raggiungere la val Codera è tuttora fra le più
impervie, nemmeno i nazisti si arrischiavano ad avventurarsi. Solo gli
scouts ebbero il coraggio di sfidare le loro vendette e la difficoltà del
percorso per aiutare migliaia di perseguitati: quando vedevano comparire la
chiesa della valle è facile immaginare che per loro fosse un enorme
sollievo. Mai forse come in quei casi si è visto in Italia come le capacità
insegnate dallo scautismo fossero un servizio per il prossimo.
3) Perché le chiese hanno un disegno inconfondibile e spesso anche un
campanile? Tutto comincia con la fine della persecuzione romana; nel 313 l'imperatore Costantino si arrende
alla evidenza: il cristianesimo ha preso possesso dell'Impero Romano non per distruggerlo ma per continuarlo
neltempo attraverso la cultura latina. Per questo Costantino emana l'editto di
Milano che concede la pace ai cristiani. Verso il 5° secolo un vescovo
di Nola, San Paolino, inventa le campane che si chiamano così perché Nola è
in Campania.
4) Dopo tanto soffrire, finalmente le migliaia di cristiani escono fuori
dalla clandestinità e cominciano a costruire chiese. Anche per essi, forse,
valeva il senso di sollievo che prendeva il buon ebreo quando vedeva
comparire da lontano le mura di Gerusalemme.
5) Salmo 121: Quale gioia quando mi dissero: andremo alla casa del Signore”
6) ICONA : Disegniamo la pianta generale della nostra chiesa facendoci
spiegare se è a croce greca o latina e segnando a grandi linee il disegno
delle cappelle.
7) IMPEGNO: Disegniamo su un foglio l'indicazione stilizzata di una
chiesa (sul tipo di quella che si vede nei segnali stradali) e scriviamoci
sotto il nostro nome: indica che la mia chiesa aspetta anche me.
1) Per capire meglio il valore della Santa Messa ci siamo soffermati sulla
struttura generale di una chiesa. Adesso compiamo un passo avanti ed
entriamoci dentro.
2) Appena entrati siamo invitati a guardare l'altare sul quale arde una
lampada ad olio: è il segnale che lì vicino c'è il tabernacolo dove abita
Gesù nel Santissimo sacramento dell'altare. Solo in quella direzione si fa
la genuflessione.
3) Si racconta un episodio famoso: Galileo Galilei, un grande scienziato
pisano vissuto nel 1500, un giorno entrò in chiesa per pregare. Ad
un certo punto il sacrestano urtò inavvertitamente un lampadario che
cominciò ad oscillare. Galileo che era lì vicino ebbe un lampo di genio: la
durata della oscillazione era proporzionale al peso dell'oggetto, alla
lunghezza della catena ed alla forza di spinta. Vedendo questo Galileo
scoprì la legge del pendolo. (Raccomandazione: quando voi andate in chiesa
pensate a pregare e non a scoprire leggi matematiche!)
4) Un'altra cosa che si nota quasi sempre nelle chiese è la disposizione
delle panche: di solito non ci sono sedie ma panche che costringono per
forza tutti quanti a sentirsi uguali, senza posti di privilegio, senza
posizioni privilegiate. Se ci fate caso, è l'unico posto nel mondo in cui si
è tutti uguali: quando ci si siede attorno ad un tavolo di direzione guai a
chi osa prendere un certo posto se non spetta a lui! In chiesa – per
fortuna – si è davvero tutti uguali.
5) Le chiese cattoliche, a differenza di quelle protestanti, hanno
abitualmente le pareti piene di immagini e di statue di Madonna e santi.
I protestanti invece non hanno questa consuetudine perché collocano al
centro delle loro chiese la Croce e la Bibbia: affermano che altre immagini
possono distrarre dal guardare a Dio.
Anche nella nostra chiesa (quasi certamente) ci sono statue e immagini
della Madonna e dei santi: chi sono? Qual è la loro storia? Chi di essi può
essere scelto da noi come patrono? Ce n'è qualcuno che può risultare più
vicino al mondo scout? Cosa vuol dire essere santi?
6) Negli Atti degli Apostoli si legge cosa pensavano i primi cristiani della
Santità e cosa facevano per aiutarsi a a camminare verso di essa. Al
capitolo 4, dal versetto 42 al 48 si legge come cercavano di stare insieme
con uno stile fraterno che incantava tutti.
7) ICONA : disegniamo o scriviamo le caratteristiche del santo che più ci
sembra vicino e che – speriamo – si trova nella chiesa parrocchiale.
8) IMPEGNO: prendendo lo spunto dalle caratteristiche di un santo cerchiamo
di impegnarci di più in un certo punto della vita di Fede. Esempio: San
Francesco = più essenzialità; S. Antonio da Padova = più testimonianza verso gli
amici; S.Rita da Cascia = più dedizione ai doveri quotidiani; S.Giovanni
Bosco = più apostolato verso i ragazzi dell'oratorio; ecc.
1) Appena entrati in chiesa, dopo pochi momenti, si vede il sacerdote ed i
ministranti entrare in sacrestia per indossare dei vestiti speciali. Il
celebrante prende su di sé una veste bianca (“alba”: bianca, in latino), una
stola (che può essere indossata anche dal diacono – se c'è – di traverso,
dalla spalla sinistra a quella destra), la Càsula (= piccola casa: è una
vesta molto avvolgente che copre il celebrante quasi dalle spalle ai
piedi). La casula e la stola cambiano colore: bianca per le feste; viola per
la Quaresima, l'Avvento ed i funerali; verde per il tempo ordinario durante l'anno; rossa per la Pentecoste o
per la Cresima.
2) Questo tipo di vestiti fa riferimento a quelli dei nobili romani che, in
senato o altrove, indossavano una veste bianca con sopra una stola di vario
colore.
3) C'è un episodio famoso dove si vede un prete che affronta la morte con i
paramenti: è il padre missionario del film “Mission”. Esso racconta che
dei missionari gesuiti spagnoli erano riusciti a convertire alcune tribù di
indios della zona centrale dell'Amazzonia. Incredibilmente, quei nuovi
convertiti si comportavano come i primi cristiani: lavoravano insieme,
mettevano tutto in comune, si comportavano come fratelli, curavano lo studio
e la formazione musicale con una competenza estrema. Ad un certo punto la
Spagna ed il Portogallo decidono di porre termine a questo esperimento
perché – secondo loro – metteva in discussione la loro autorità suprema.
Queste due nazioni che si dicevano cattoliche ordinano alle loro truppe di
uccidere tutti i ribelli. Mentre infuria la battaglia, un missionario
spagnolo indossa i paramenti della Messa ed avanza verso i soldati spagnoli
con l'Eucarestia in mano. I soldati dapprima si spaventano perché capiscono
che li hanno mandati ad uccidere dei cattolici come loro ma poi una
pallottola trapassa l'Ostia e colpisce il missionario. Finisce così uno
degli esperimenti cristiani più belli della storia.
4) Anche i ministranti e gli accoliti indossano una veste speciale perché in
quel posto – cioè sull'altare – rappresentano tutta la comunità.
5) Nella Bibbia c'è un episodio curioso in cui si parla di una veste che dà
fastidio (una armatura) e di una che piace. E' quando il pastorello Davide
deve indossare l'armatura di Saul per combattere contro il gigante Golìa ma
poi preferisce la sua semplice veste da pastore.
1° LIBRO DI SAMUELE 17,32-53
6) ICONA : Disegniamo quella parte della uniforme che, secondo noi ,
descrive meglio le caratteristiche dello scautismo: fazzolettone, giglio,
zaino, cappellone, omerale ecc.
7) IMPEGNO: Portiamo a casa un disegno sommario del nostro fazzolettone e
collochiamolo sul nostro tavolo di studio: ci ricorderà che il nostro stile
scout non finisce quando si depone la uniforme.
1) E' molto probabile che il segnale d'inizio della Santa Messa sia un canto.
Abitualmente esso è allegro, per significare la gioia del ritrovarsi insieme
fra i cristiani e con Dio.
2) DOMANDA: Perché nelle chiese si canta e si trova quasi sempre un organo a
canne o elettronico? Sapendo che questi ultimi costano tanto, non si poteva
risparmiare i soldi e darli ai poveri?
3) RISPOSTA: E' vero: i poveri devono occupare il primo posto nel pensiero
dei cristiani ma perché questo avvenga il canto e la preghiera aiutano
moltissimo.
Se Michelangelo avesse usato il marmo con cui ha scolpito la “Pietà”per
venderlo e dare il ricavato ai poveri forse avrebbe aiutato qualcuno. Ma
adesso davanti al suo capolavoro (che si trova nella basilica di San
Pietro) si inginocchiano milioni di persone: l'aiuto ai poveri è molto più
forte perché quelle persone imparano dalla preghiera a ricordarsi degli
altri non solo mentre escono dalla chiesa ma sempre.
4) Anche il canto è un formidabile strumento di incitamento al bene o al
male: con l'inno “La marsigliese” i francesi si ribellarono ai prìncipi
corrotti; con l'aria “O Signore dal tetto natìo” di Verdi gli italiani si
organizzarono per rimandare indietro l'Austria che li dominava; con i canti
gridati a tutta gola gli scouts di Argenta (Ravenna) facevano rabbia ai capi
fascisti che volevano picchiarli e scioglierli. Essi tennero duro, il loro
parroco Don Minzoni morì ma alla fine il Fascismo finì e lo scautismo
rinacque più forte di prima.
5) BP dice :”Reparto che canta, reparto che cammina” , cioè : se si è capaci
di cantare molto e bene, certamente ci si comporta anche molto bene.
6) Entrando in chiesa, sia all'inizio che a metà ed alla fine, è bellissimo
ascoltare musica sia dai cori che dall'organo. Se un giorno capitasse di
sentire suonare un organo a pieno volume, si avrebbe l'impressione di
ascoltare la potenza di Dio.
Un giorno il Papa costrinse a cambiare tutti gli orari di una visita (gli
orari sono sempre strettissimi e rigidissimi) perché, entrando nel duomo di
Fiesole, in Toscana, rimase inchiodato alla sedia finchè l'organo non finì.
L'organista, molto intelligentemente, dapprima cominciò sottovoce ma poi
alla fine si scatenò in una tempesta di note che bloccarono il Papa alla sua
sedia per molti minuti.
Quando gli organizzatori della festa tentavano di far muovere il papa perché
stesse agli orari, il papa si rifiutava di muoversi: quella musica gli
attanagliava la gola finchè non cessò.
8) Nella Bibbia si vede un caso simile anche se molto diverso nelle
finalità: il re Saul era posseduto da un dèmone di gelosia nei confronti
del giovane pastorello Davide. Per calmarsi chiedeva a Davide di
suonargli l'arpa: egli lo faceva ma dovette smettere perché Saul
continuava a minacciarlo di morte: 1 SAMUELE 19 , 8-10
9) ICONA: Disegniamo un profilo d'organo o chitarra e sotto scriviamoci il
nome di chi è già capace di suonarli o intende imparare. Da questo momento
ognuno metta in programma di esercitarsi in uno strumento o almeno di
imparare i canti classici di repertorio. Se non si sanno, si può chiedere
a me una cassetta: la manderò gratuitamente = Don Romano Nicolini – Viale
Gramsci, 39 – Riccione – tel. 0541 606577
10) IMPEGNO: Prendiamo l'iniziativa di imparare o ripassare ogni volta un
canto scout e uno di chiesa.
1) Calcolando l'ingresso, quello prima del Vangelo (in tre momenti:
fronte, bocca, cuore), invocazione dello Spirito Santo prima della
consacrazione e benedizione finale viene fuori che nella Messa si fanno
almeno 4 segni della croce. Perché così tanti?
2) A dire il vero, di croci e di segni della croce se ne vedono in giro
parecchi: giocatori che scendono in campo e corridori che tagliano il
traguardo facendosi il segno della croce, gente che passa davanti alla
chiesa, croci a ripetizione fatte da quei santoni che dicono di guarire da
tutte le malattie, croci sul petto, croci di guerra, croci sui monti, croci
di diamanti esibite nelle sfilate di moda, croci nei cimiteri, croci sulle
targhe delle ambulanze: se si contassero tutte, ci sarebbe da perdere la
testa.
3) Verso la metà del 1800 si svolse in Italia, a San Martino e Solferino, una
terribile battaglia tra franco-piemontesi ed austriaci. Durante la notte ,
mentre le urla dei feriti laceravano l'aria, una signora con la lampada
accesa, Florence Nightingale (inglese nata a Firenze) girava i campi a
raccogliere i feriti di entrambe le parti. Per distinguersi e non farsi
sparare addosso, la signora aveva messo sui carretti una croce rossa come il
sangue che era scorso a fiumi poche ore prima. Nacque così l'associazione
della Croce Rossa che ha sede a Ginevra perché un altro grande uomo, Henry
Dunant, svizzero, la organizzò così bene da farla diventare un gigante nel
campo della assistenza ai malati ed ai feriti. Oggi la Croce Rossa
Internazionale (alla quale collaborano moltissimi scout) è uno dei simboli
di pace più diffusi nel mondo.
4) Il segno di croce è stato divulgato molto tempo dopo la Pace di
Costantino (313) perché da principio i cristiani si vergognavano di farlo:
essendo il simbolo della più grande infamia e sofferenza, esercitava una
ripugnanza grande. Per questo era diffuso il segno del pesce (iktùs, in
greco) che riassumeva nelle iniziali le caratteristiche di Gesù.
5) Gesù sapeva bene cosa voleva dire morire in croce: quando lo fece sapere
agli apostoli, giustamente San Pietro cercò di dissuadere Gesù ma ricevette
una tremenda sgridata perché non aveva capito niente: se Dio era venuto in
terra era per stare vicino a chiunque soffrisse, anche nei dolori più
atroci.
6) San Paolo dice questo nella LETTERA AGLI EFESINI 2, 1-11.
7) Siccome la Messa è il rinnovamento del sacrificio della morte e
risurrezione di Gesù, si fa spesso il segno della croce apposta per
ricordare come e quanto il Signore ci ha amati. Per questo è bello andare
alla Messa: ci si incontra con un Amico: uno uguale a lui non si trova da
nessun'altra parte.
8) ICONA: Disegniamo una croce scrivendoci sopra il nostro nome incrociato
con quello di Gesù.
9) IMPEGNO: Troviamoci all'ingresso della Chiesa per offrire a tutti quelli
che entrano una immaginetta con il crocifisso oppure porgere l'acqua santa
per il segno della croce che abitualmente si fa.
1) Ci si può meravigliare che in ogni Santa Messa si faccia sempre la domanda
di perdono: di solito si dice il “Confesso a Dio onnipotente” oppure il
Signore Pietà (Kyrie eleison, in greco) o una formula simile. Perché?
2) Volendo essere pignoli si potrebbe dire che persone come San Francesco d'Assisi, San Domenico Savio, il
beato Papa Giovanni 23°, la beata MadreTeresa di Calcutta, San Padre Pio….. e tanti altri non avrebbero dovuto
battersi il petto per chiedere perdono dei loro peccati: tutti sanno che la
loro vita era un esempio di perfezione. Eppure, se volevano andare alla
Messa, anche loro si dovevano battere il petto. Perché?
3) Perché è certo che tutti abbiamo almeno il peccato originale. Nel libro
della GENESI si legge come l'uomo si ribella a Dio e introduce nel mondo
quella incredibile realtà della cattiveria. Come è possibile che, vivendo
al massimo poche decine di anni, ci si sia messi d'accordo di rovinarsene
una metà con le cattiverie, le guerre, i dispetti, le malignità ecc.? La
Bibbia ci insegna che il male è presente nel mondo anche per colpa nostra e
quindi tutti siamo colpevoli indirettamente di quello che accade nel mondo:
ecco perchè bisogna battersi il petto ogni volta. Come minimo abbiamo sulla
coscienza il fatto che ci siano tante persone che muoiono di fame e
noi cosa facciamo? Forse molto poco!
4) Alla fine della seconda guerra mondiale la stampa occidentale scrisse:
Noi credevamo che i tedeschi fossero tutti simili a Hitler. Invece siamo
venuti a sapere che, mentre quassù ci si ammazzava, nella foresta
equatoriale un medico tedesco, Albert Schweitzer, si prodigava per la povera
gente con una generosità incredibile. A Lambaranè, nel Gabon, sullo zero
equatoriale, questo grande tedesco ha costruito con le sue mani un ospedale
di incredibile perfezione ed estensione: per questo è giusto che gli si sia
stato assegnato il premio Nobel per la pace e che noi chiediamo scusa al
popolo tedesco per averlo giudicato capace di far nascere solo il Nazismo.”
5) Chiedere perdono non è una umiliazione. Quando si vede una persona che
si batte il petto o che – meglio ancora – si confessa, noi dobbiamo sempre
chinare il capo e alimentare la più grande stima.
6) Gesù nel vangelo insegna che non bisogna mai credere di essere senza
peccato ma cercare sempre di confessare le nostre colpe. Nella parabola del
fariseo e del pubblicano c'è tutta la sapienza di Gesù e la sua ira verso
chi crede di essere senza peccato: VANGELO SECONDO LUCA 18,9-14.
7) ICONA : Disegniamo alcune gocce d'acqua a simboleggiare le lacrime di
pentimento che dovremmo versare – se fossimo sinceri – ogni volta che
facciamo l'esame di coscienza. Teniamo questo foglietto sul tavolo di studio
e, alla mamma che ci chiede la ragione, diciamo che vogliamo imparare a
chiedere sempre scusa a Dio e a lei per tutte che non abbiamo corrisposto
ai favori ricevuti.
8) IMPEGNO : Durante la Messa, anche se tutti rimangono in piedi, noi ci
inginocchiamo vistosamente e chiediamo al celebrante di fermarsi in
silenzio.
1) Forse non tutti sanno che, se si saltassero le letture sulla Bibbia, la
Messa non avrebbe alcun valore. Perché?
2) La Bibbia non è un libro ma l'insieme di 72 libri rilegati insieme per
formare un solo volume. E' divisa in Antico e Nuovo testamento. Inizia con
la creazione (Gènesi) e finisce con la profezia della fine del mondo
(Apocalisse): Per gli Ebrei, per noi cristiani e, in parte, per i
Mussulmani essa è un libro sacro.
3) Noi cristiani crediamo che nell'Antico testamento la gente sognava l'arrivo di un Messìa e che nel Nuovo
il Messia è arrivato, nella figura di Gesù. Gli Ebrei invece pensano che il Messia debba ancora venire. I
mussulmani stimano molto Gesù come profeta ma non ritengono che sia dio.
4) Con Gutemberg, inventore della stampa con caratteri mobili, è cominciata
la marcia trionfale della Bibbia: dopo il tedesco, ha stampato la Bibbia il
tipografo Bodoni di Venezia e poi, pian piano, tutte le tipografie del
mondo. Fino ad ora si parla di miliardi di copie della Bibbia, in tutte le
edizioni possibili immaginabili.
5) Quando nella Inghilterra del 1600 scoppiarono le guerre di religione, un
gruppo di fedeli seguaci della Bibbia, i “padri pellegrini “ scapparono nel
nuovo mondo, l'America, per fondare uno stato dove la legge di Dio e degli
uomini fosse osservata. Nacquero così gli Stati Uniti. Una delle nuove città
doveva essere dedicata all'amore reciproco: Filadelfia in greco vuol dire
amore tra fratelli. Ancora oggi tutti i presidenti degli Stati Uniti
giurano sulla Bibbia e nel parlamento si comincia sempre ogni riunione con
una preghiera.
6) Andando alla Messa sembra che le letture della Bibbia siano sempre uguali
e noiose ma non è vero. Viene il giorno in cui una sola frase sentita mille
volte diventa una molla segreta di pace. - Verso la metà del 1800
viveva un ragazzo di nome Giovanni Bosco. Era nato nei campi poverissimi
di alcune zone montane del Piemonte. Era rimasto orfano i padre in tenera
età ed aveva un fratellastro, Antonio, che lo torturava con una invidia
atroce. Infatti Giovannino aveva ricevuto dalla Provvidenza un corpo
assolutamente perfetto: bellissimo, robusto anche se non massiccio, con una
agilità incredibile ed una intelligenza del tutto superiore. In poco tempo
Giovannino diventa l'idolo degli amici. Fra le tante cose che organizzava,
un giorno volle imparare anche i giochi di prestigio. Come niente fosse,
anche qui divenne un artista. Antonio, il fratellastro, gli organizzò contro
una battaglia furiosa livida di invidia. Un giorno la lite fu assolutamente
crudele: Giovannino stava per arrendersi, smettere cioè di organizzare i
giochi con i compagni quando la mamma gli disse: "Giovannino, non
disperare: guarda gli uccelli del cielo e i fiori del campo: non seminano,
non mietono, non accumulano nei loro tesori perché Dio li nutre. Se tu
resisti, Dio provvederà anche a te."
Giovanni Bosco resistette alla tentazione, andò in seminario e divenne quel
grandissimo sacerdote conosciuto da tutti.
7) La mamma di Giovannino non sapeva né leggere né scrivere: Dove aveva
imparato quelle parole del vangelo che diedero pace a suo figlio? Nel vangelo
ascoltatati durante la Messa.
8) VANGELO SECONDO MATTEO: 6,25-34.
9) ICONA: disegniamo un tondo a forma di moneta e dentro scriviamoci una
parola del vangelo che ci piace. Portiamo a casa il disegno e teniamolo come
segna-libro per leggere ogni giorno una frase del vangelo prima di
studiare. Vedremo come tutto sarà più facile.
10) IMPEGNO: Nella Messa facciamo in modo di stare particolarmente attenti
alle letture della Bibbia. Se possibile, facciamo corona alle letture
portando una o più candele per stare accanto al celebrante.
1) Terminata la lettura del Vangelo viene l'omelia , la professione di Fede
con il Credo e la preghiera dei fedeli: essa si dovrebbe fare ogni volta
diversa dall'altra perché rispecchia la vita di quella comunità in quel
momento: una festa, una dolore, una circostanza importante (esempio: l'
inizio della scuola o degli esami), una avvenimento nel mondo (guerre,
calamità naturali) ecc.. La preghiera dei fedeli si può fare dal posto,
aiutando magari la gente con un microfono senza fili.
2) Al termine della preghiera dei fedeli si è soliti intonare un canto che
rispecchi ciò che accade in quel momento: il celebrante offre a Dio in pane
ed il vino e la gente partecipa dando un contributo alla vita della chiesa. Di solito si tratta di denaro ma un
gruppo giovanile veramente in gambacomincerebbe a stimolare la gente a dare non soltanto delle monete bensì
se stessi. Qui sta la vera offerta: dare monete – tutto sommato – è
facilissimo; dare un po' del proprio tempo e delle proprie capacità è ben
altra cosa.
3) Come animare l'offertorio? Secondo me ricordando che ciò che conta è l'amore con cui si dona (VANGELO DI SAN
LUCA 21,1-4 : l'obolo della vedova) edi che cosa erano capaci i primi cristiani che mettevano tutto in comune
(ATTI DEGLI APOSTOLI 5,32-35). Se all'offertorio qualcuno chiedesse alla
gente (magari con un foglietto) di dire cosa intende mettere al servizio del
prossimo, forse si smetterebbe di pensare che la Messa non serve a niente e
che è lunga!
4) Un grande giornalista francese, Raoul Follereau, un giorno fu inviato in
Africa per una inchiesta politica. Terminato il suo reportage, Follereau
volle fare un giro verso l'interno del paese. Ad un certo punto scoprì che
in pieno secolo ventesimo (1900) esisteva ancora una malattia di cui sembrava
scomparso perfino il ricordo: la lebbra. Tornato a casa, fu invitato ad un
circolo dove, davanti a signore prosperose e ben impellicciate, doveva
parlare del suo viaggio in Africa. Le signore si aspettavano che parlasse
dei safari, dei leoni, delle giraffe…….. e invece le scandalizzò tutte perché
parlò della lebbra e della incredibile fame che attanaglia milioni di
persone. Quel circolo non lo invitò più ma Roaul Follereau cominciò a fare
il giro del mondo solo per fare conoscere il problema e raccogliere fondi.
La sua azione fu così convincente che la Chiesa Cattolica ha deciso di
organizzare ogni anno – l'ultima domenica di gennaio- una raccolta per i
lebbrosi. – Cosa sarebbe stato se Raoul Follereau non avesse deciso di
“rovinarsi” la carriera di giornalista scegliendo di aiutare i lebbrosi? Se
non fosse esistito l'offertorio nella Messa chi avrebbe raccolto tanti
soldi per una causa così urgente?
5) E' vero che la Santa Messa talora è ripetitiva ma, se si cerca davvero
qualcosa per sostituirla, quasi mai lo si trova. Quei milioni raccolti
nelle chiese, durante la Messa, ora hanno sanato migliaia e migliaia di
lebbrosi. Se non fossero stati raccolti nelle chiese, dove mai si sarebbe
potuto fare la stessa cosa?
6) ICONA: Disegniamo un salvadanaio e sopra, a forma di croce, indichiamo la
vera feritoia attraverso la quale passa l'aiuto fraterno: l'amore.
7) IMPEGNO: Durante la prossima Messa cerchiamo di animare l'offertorio o con
una raccolta diversa dal solito o dando alla gente un foglietto dove si
possono segnare le disponibilità della gente (Esempi: Io so l'inglese: mi
offro per fare ripetizione ad un bambino povero. - Io so fare iniezioni con
le medicine: mi offro per farle gratuitamente a persone povere indicatemi
dal parroco).
1) Terminato l'offertorio si passa al Santo-Santo-Santo e poi alla
Consacrazione del pane e del vino che, ripetute le parole dette da Gesù
nell'ultima cena, diventano il corpo ed il sangue di Cristo. Da quel momento
per noi cristiani sull'altare c'è Dio, in corpo, sangue, anima e divinità. Se
passiamo davanti alla Eucarestia dobbiamo fare la genuflessione ; se l'Eucarestia rimane alla fine della Messa
deve essere riposta in untabernacolo ben protetto e illuminato da una lampada sempre accesa.
2) Dopo la Consacrazione c'è il Padre Nostro, lo scambio del segno della
pace, la Comunione e il ringraziamento. Infine il saluto finale, la
benedizione e il congedo. Non sarebbe male che ogni volta si cercasse di
rendere significativo il commiato con un ricordo o un saluto personalizzato
(per esempio: sulla porta della chiesa) ed anche invitando a trattenersi
alquanto sulla piazzetta che abitualmente si trova davanti alla facciata.
3) In ogni caso, il fatto più importante e centrale di tutto è sempre la
Consacrazione. Nel VANGELO DI SAN LUCA se ne parla molto a lungo: 22,14-20.
4) Nella storia si trova molto spesso che i preti celebranti (quasi sempre
loro) hanno dubitato della presenza di Dio dopo le parole della
Consacrazione. Il motivo del dubbio è che il prete sa che è debole e quindi
è il primo ad essere tentato a non credere. – L'episodio più famoso
riguardante queste incertezze avvenne a Bolsena, attorno al 1300: un prete ,
celebrando la Messa in quella chiesa, fu preso da forti dubbi sulla
presenza reale di Gesù sotto le apparenze umili del pane e del vino. Giunto
al punto in cui si spezza l'ostia, improvvisamente da essa cominciarono a
cadere molte gocce di sangue. Il corporale (una piccola tovaglia che si
pone sull'altare) fu tutto intriso di sangue. Il papa che era per caso lì
vicino organizzò una solenne processione da Bolsena ad Orvieto dove ora si
conserva ancora il corporale macchiato di sangue.
Ogni anno da allora si indìce la processione del Corpus Domini che è la più
solenne ed ufficiale uscita di Gesù dalla chiesa passando per i luoghi
principali della città. In quella occasione ogni gruppo è solito sfilare
nella uniforme più perfetta e nell'atteggiamento più raccolto. In molte
città, come per esempio, a Genzano (nel Lazio) si copre completamente la
strada di disegni floreali (fatti con petali di fiori) sopra dei quali può
passare soltanto il sacerdote che porta
l'ostensorio con l'Ostia consacrata.
Per gli scouts è la più famosa e ufficiale occasione per sfilare in perfetta
uniforme e fare servizio d'ordine: il vanto e la soddisfazione delle
famiglie è enorme.
5) ICONA : Disegniamo un'ostia con la scritta IHS (Iesus Hominum
Salvator = Gesù salvatore degli uomini) ed un calice: sotto di essi scriviamo
il nostro nome e la data: possono significare il frutto di tutto questo
cammino, cioè un IMPEGNO a fare in modo che, da ora in poi, non solo non
perderemo mai più la Santa Messa ma ci andremo ogni volta con l'entusiasmo
e la creatività di chi ha capito: la santa Messa è il capolavoro della
intelligenza e dell'amore di Dio nei nostri confronti. Nessuno mai è stato
capace di inventare qualcosa di meglio!