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PRIMA TERNA DI CATECHESI SCOUT

Descrizione del Documento.: traccia di catechesi basata sulla presentazione di tre personaggi significativi: madre Teresa di Calcutta, don Carlo Gnocchi, Alberto Marvelli.

Contenuti Educativi.......: traccia per catechesi in branca

INFORMAZIONI SULL'AUTORE E SULLA SUA REPERIBILITA'
Cognome e Nome..: Nicolini Don Romano rcnico@tin.it
Indirizzo.......: Viale Gramsci, 39
CAP/Citta'/Prov.: 47838 Riccione (Rimini)
Telefono/i......: 0541 606577
A. 1) Oggi viviamo la giornata in compagnia di MADRE TERESA DI CALCUTTA .

2) Il suo vero nome era Teresa Bondaxìu. Era albanese: divenuta suora nella congregazione delle figlie di Loreto, Teresa viene mandata in India a fare scuola in un esclusivo college di tipo inglese.
3) Giunta in India, Suor Teresa si fa subito amare dalle sue allieve per la bravura con cui insegna, per la dedizione al suo servizio, per la completezza della sua personalità.
4) Le sue allieve la adoravano. Suor Teresa però era inquieta:vedeva che, oltre le mura del college, la differenza sociale fra le sue alunne (tutte figlie della alta borghesia indiana) e la povera gente era abissale.
5) Aveva paura anche lei di decidersi di stare dalla parte dei poveri. Rimandava la decisione quando un giorno, durante le vacanze, Suor Teresa ebbe l'occasione di fare un lunghissimo viaggio in treno fin dentro le zone più remote dell'India.
6) Fu una esperienza sconvolgente: terminato l'anno scolastico, Suor Teresa saluta le sue alunne ed annuncia che la troveranno solo dentro le zone più povere di Calcutta.
7) Così avvenne. Suor Teresa, sola, senza una casa,senza nessuna protezione, entra nei quartieri più malfamati, dove nemmeno la polizia osava entrare. Non sapendo da dove cominciare, un giorno incontra su un marciapiede un uomo che sta morendo: Suor Teresa lo accoglie fra le sue braccia, lo consola, gli dà qualche conforto e poi lo vede spirare. Quell'uomo, vissuto come un rottame, muore con la dignità di un figlio di Dio.
8) Da quel momento, Suor Teresa diventa la madre dei moribondi, di coloro che nessuno vuole vedere.
9) Passa qualche interminabile anno quando un giorno Nirmàla, una bellissima ragazza indiana figlia di un marajà, si china a fianco di Teresa: nasce la immensa schiera delle Figlie della Carità, suore che fanno voto di non possedere niente ma di fare da madri a chi non ha nessuno.
10) Gli anni trascorrono lentissimi: fra le altre cose, le suore devono soccorrere anche coloro che sono espulsi dalle loro case per le guerre. La fatica è enorme ma le suore, cresciute a dismisura, hanno una resistenza incredibile che attingono ogni mattina da una ora di adorazione davanti alla Eucaristia.
11) E' vero che il bene non fa notizia ma è vero anche il contrario: un giornalista americano viene a sapere tutta la vicenda, il Papa Paolo VI regala alle suore l'auto con le quali il governo indiano lo ha accolto, a Stoccolma il comitato le assegna il premio Nobel per la Pace.
12) Da quel momento è tutto un susseguirsi di riconoscimenti: tutti fanno a gara per aiutarla andando fra i suoi seguaci (uomini e donne), invitandola a parlare ovunque.
13) Quando muore tutta l'India la accompagna nel suo ultimo viaggio: lei cattolica, straniera, suora, piccola e gracile è riconosciuta un eroe nazionale.
14) Diceva: "Io sono come una matita con la quale Dio può scrivere quello che vuole." E anche: "In Paradiso San Pietro si lamenterà con me perché gli ho riempito ogni angolo di poveri".
15) Oggi, a nemmeno 5 anni dalla sua morte, il Papa la proclama beata.
16) DOMANDE:
a) Dove trovava Madre Teresa la forza per andare avanti?
b) Perché è stato dato proprio a lei il Premio Nobel per la Pace?
c) Come possiamo ripetere in piccolo le sue azioni?
ATTIVITA':
Nel corso della giornata saranno pronunciate almeno 10 parole dette in questa pagina. Alla sera chi avrà saputo capirle sarà in vantaggio rispetto agli altri.

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B .) Oggi viviamo la giornata in compagnia di DON CARLO GNOCCHI .

1) Durante la seconda guerra mondiale, il fascismo ebbe la malaugurata idea di aiutare Hitler nelle sue folli imprese. Una di queste la più insensata fu il tentativo di invadere la Russia.
2) Oltre 100.000 uomini furono inviati in Russia per sottomettere un paese nel quale è impossibile vivere da straniero: le distanze sono così colossali che nessun esercito (nemmeno quello di Napoleone) ha potuto sopravvivere. Il freddo è così assoluto che non esiste al mondo un esercito capace di combattere durante l'inverno: si pensi che la nafta dei camion diventava dura come la pietra.
3) Assieme ai soldati si fa notare ed amare un sacerdote milanese: Don Carlo Gnocchi.
Pur potendo godere dei vantaggi riservati agli ufficiali, Don Carlo è sempre vicino ai suoi soldati, esposto a tutti i pericoli.
4) Durante la disastrosa ritirata, Don Carlo si prodiga come un eroe: non si tira indietro da nulla. Una frase sola lo perseguita: ogni soldato che muore gli ripete: "Don Carlo, si salvi. Quando tornerà in Italia mi prometta che penserà ai miei figli."
"Certamente ripete immancabilmente il buon cappellano stai tranquillo!"
5) Tornato in patria, Don Gnocchi vuole mantenere la parola data: comincia a raccogliere gli innumerevoli orfani di guerra. Poco dopo però si accorge che i ragazzi più abbandonati, quelli che nessuno vuole, sono i mutilatini: bambini ai quali le bombe hanno rubato uno o più arti, senza braccia e talora anche senza gambe. Sono nella disperazione!
6) Don Carlo non si arrende: apre una casa a Milano dove accoglie questi bambini che sono nella più totale dipendenza dagli altri.In poco tempo la casa si riempie.I soldi non bastano mai.
7) La Provvidenza arriva: Bonzi e Lualdi, due aviatori eroi di guerra, vogliono dimostrare che l'Italia, malgrado la disfatta , è ancora capace di audaci imprese sportive. Con un piccolo mono motore battezzato "Angelo dei bimbi", Bonzi e Lualdi riescono a trasvolare l'Atlantico e ad atterrare all'aeroporto di New York: è un trionfo, soprattutto presso la comunità italiana che soffre da lontano per la pessima reputazione che si ha dell'Italia.
Bonzi e Lualdi portano a Don Gnocchi una somma ingente per aiutare i suoi piccoli mutilatini.
8) Don Carlo Gnocchi muore in ancor giovane età ma stupisce ancora una volta il suo paese: per la prima volta dona gli organi sani del suo corpo per farli trapiantare. Ancor oggi ci sono persone che vedono con gli occhi di Don Gnocchi.
9) Papa Giovanni Paolo 2° , che ha subìto gli orrori della guerra nella sua Polonia, ha voluto che Don Gnocchi fosse proclamato beato. Con lui salgono in trionfo anche i mutilatini e gli innumerevoli soldati sconosciuti che gli hanno affidato i figli prima di morire.
DOMANDE
a) Don Carlo Gnocchi era obbligato ad andare in Russia ?
b) Tornato a casa, Don Gnocchi avrebbe potuto dimenticarsi delle promesse fatte e pensare a se stesso. Dedicandosi agli altri ha davvero vissuto una vita monotona o no?
c) Ci sono anche oggi bambini che sono mutilati dalle mine anti-uomo prodotte anche in Italia . Cosa possiamo fare per fermare questa strage che dura per anni e anni anche dopo la fine delle guerre? In Sierra Leone c' è vescovo italiano, Mons. Biguzzi che spende somme considerevoli per pagare il riscatto di bambini che sono costretti a fare il soldato a servizio dei grandi: possiamo fare qualcosa? Si pensi : i soldati adulti mandano avanti i bambini nei campi minati tanto la loro competenza nell'uso delle armi è minima.
Un recapito per aiutare Mons. Biguzzi è: Don Marino : Tel.0547 38 10 53 oppure il sottoscritto: 0541-606577.
ATTIVITA'
Disegniamo tante bombe quanti siamo noi,scriviamoci sopra il nostro nome e descriviamo anche l'impegno che vogliamo prendere per dare un sollievo ai tanti bambini mutilati che ci sono anche oggi.

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C. ) Oggi trascorriamo la giornata in compagnia di ALBERTO MARVELLI .

1) A Rimini,figlio di un bancario e di una mamma dalle lontane origini tedesche, Alberto Marvelli cresce come un ragazzo robusto e allegro.
2) Nell'oratorio dei salesiani è un idolo: quando arriva lui, col suo vocione potente, si organizzano i giochi più lunghi e turbolenti.
Terminato di giocare, Alberto è sempre il primo ad accettare l'invito dei padri salesiani per andare in chiesa a pregare.
3) Si iscrive al liceo classico dove ha per compagno di classe il grande regista Federico Fellini: malgrado che lui sia un canzonatore di coloro che vanno in chiesa, Alberto non si lascia spaventare: pian piano la sua classe lo segue perché capisce che il mondo cambierà solo se si imiterà Alberto, non coloro che ridono su ogni cosa.
4) Dopo la maturità, Alberto si iscrive ad ingegneria; la guerra è imminente.
Chiamato a fare la visita militare di tre giorni,anche se sa che non sarebbe mai tornato in quella città del Veneto, Alberto organizza i ragazzi del posto con uno slancio incredibile. Ancora oggi c'è gente che si ricorda di quel riminese matto che in tre giorni ha fatto parlare di sé la piccola cittadina veneta.
5) Scoppia la guerra: approfittando della sua buona conoscenza del tedesco e del nome della madre, Alberto aiuta tutti con un coraggio assoluto: una volta, distraendo le guardie tedesche, riesce a far evadere un intero vagone di deportati. La SS gli dà una caccia spietata ma Alberto si salva usando anche tecniche di sopravvivenza imparate dal suo amico Gigi Zangheri, presidente della Azione Cattolica e degli scouts.
L'affetto di Alberto per Gigi è immenso. La collaborazione fra scouts e Azione Cattolica è così intensa e fraterna che è fatica distinguerli l'uno dall'altro.
6) Passata la guerra, Rimini è un cumulo di macerie così tanto che si pensa addirittura di trasferire le costruzioni della città in un'altra parte.
Alberto è dirigente della Azione Cattolica e della Democrazia Cristiana ; il Comune è in mano ai Comunisti, acerrimi nemici della prima e della seconda.
Malgrado ciò, i Comunisti decidono che ad Alberto Marvelli vada l'assessorato comunale più importante di tutti: quello della ricostruzione.
7) Alberto non si tira indietro: va in Comune alle 7 del mattino e vi rimane fino alle 3 o alle 4 del pomeriggio, ascoltando tutti e cercando di aiutare ognuno, anche con i suoi soldi personali. Malgrado fosse un ottimo ciclista, ogni tanto lo vedono tornare a casa a piedi perché ha regalato la sua bicicletta!
8) Ogni giorno Alberto va alla Messa e fa la Comunione; talora può farla solo alle 4 del pomeriggio. Siccome allora era obbligatorio il digiuno assoluto dalla mezzanotte sia dal cibo che dall'acqua, Alberto resta senza mangiare e bere per oltre 16 ore!
9) Una sera Alberto inforca la sua fida bicicletta e si avvia verso un quartiere di Rimini per fare una riunione. La strada è tutta dissestata, l'illuminazione è assente ... : un camion militare alleato, correndo a velocità pazza nella notte, travolge Alberto e scompare nel buio.
10) Al funerale, un corteo lungo quasi 4 chilometri accompagna Alberto al cimitero: nella sorpresa generale, un numero enorme di poveri espone una lista lunghissima di favori ricevuti dal giovane militante della Azione Cattolica.
Ora l'ingegner Alberto Marvelli, copia fedele del grande giovane torinese Piergiorgio Frassati, riposa nella chiesa di S.Agostino nella città di Rimini. Anche lui sarà annoverato fra i Santi ricostruttori di questo nostro incredibile Paese che sa generare eroi anche nel mezzo delle situazioni più impensabili.
DOMANDE
A) Alberto Marvelli, pieno di doti fisiche e morali, avrebbe potuto pensare a se stesso e farsi una grande carriera da dirigente industriale. Collaborando con la Azione Cattolica e gli scouts ha invece lasciato una traccia indelebile: come possiamo imitarlo?
B) Con lo sport e le uscite, Alberto attirava moltissimi giovani all'oratorio ed alla chiesa: possiamo fare anche noi qualcosa di simile?
ATTIVITA'
Su un cartellone attacchiamo il disegno di una bicicletta (nella quale Alberto era un eccellente praticante): davanti alla bicicletta disegniamo una strada con tante tappe.Su ciascuna di esse scriviamo il nostro nome e l'impegno che vogliamo prendere per attirare altri ragazzi a Dio ed alla Chiesa.

Don Romano Nicolini Riccione tel. 0541 606577