EcoJam news n. 5 agosto 1998

Foglio di collegamento del contingente italiano

A tutti i pezzi del nostro Arlecchino. Salute!

Quello che avete tra le mani è il quinto numero di EcoJam News, il giornale di collegamento fra gli adulti che, dall'Italia, stanno preparando il 19° Jamboree Scout. In occasione del campetto di reparto abbiamo pensato di far uscire un numero speciale, a tiratura (quasi) illimitata, perché potesse raggiungere ogni pezzo del nostro Arlecchino ed ogni famiglia coinvolta nell'impresa di costruirlo. Preghiamo voi ragazzi di voler condividere le riflessioni e le informazioni che seguono con i vostri genitori e preghiamo voi genitori di avere la pazienza di ascoltare ed accompagnare i vostri figli lungo la strada che li porterà in Cile. Abbiamo scelto la maschera di Arlecchino per rappresentare il nostro vivace contingente. Nessuno di noi è un pezzo molto grande, ma alla fine la nostra opera farà certamente il giro del mondo! A chi è in vacanza auguriamo buon riposo, agli altri buon lavoro, a tutti buona lettura!

Operazione messaggeri di pace

Costruiamo la Pace insieme a tutti gli scout, le guide, gli esploratori ed esploratrici del mondo!

Il Jamboree sarà un'occasione straordinaria per annunciare al mondo che costruire una città fondata sulla giustizia, il rispetto della dignità della persona, la libertà, la democrazia e l'uguaglianza è possibile. Questo anche quando si incontrano uomini e donne con storie, culture, religioni, etnie e tradizioni assai diverse fra loro, come sarà tra qualche settimana a Picarquin, in Cile.

Facciamo in modo che tutti gli scout italiani contribuiscano direttamente a costruire questa città di armonia e solidarietà, nel modo seguente: ritiriamo presso le Cooperative e Rivendite Scout le CARTOLINE DI PACE, e su ognuna di esse facciamo scrivere l'indirizzo di un nostro amico ed un suo breve "messaggio di pace".

Noi esploratori, guide od esploratrici (ma anche capi, rover e scolte) che parteciperemo al Jamboree, dovremo poi raccogliere le cartoline, entro il 12 dicembre 1998. Ci verrà affidato il compito di regalarle a qualche fratello o sorella scout che conosceremo in Cile ... e la catena di Pace e fraternità si allargherà oltre i confini del Jamboree.

Il 22 febbraio 1999, ovvero la prossima Giornata del Pensiero ("Thinking Day"), sarà il momento in cui nel mondo nascerà un abbraccio di Pace che darà sostegno al nostro impegno nel territorio in cui viviamo. Per questo giorno ognuno riceverà infatti altrettanti messaggi di Pace da scout e guide di altri paesi ed insieme celebreremo la gioia di costruire con tanta gente e per tutti una Città di Pace.

Aspettiamo quindi un mondo di CARTOLINE DI PACE ... corri a ritirarle presso la Cooperativa o rivendita Scout più vicina e ricordati di metterle nello zaino il 25 Dicembre!


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La parola al capo contingente FIS

Cari ragazzi e ragazze, cari genitori,

questo breve messaggio è per tutti voi. Sinora il Capo Contingente ITALIA vi ha parlato solo attraverso i vostri Capo Reparto e tranne pochissime eccezioni continuerà così.

Desideriamo infatti che venga mantenuta la "normale" atmosfera di Reparto anche nella preparazione di un evento così eccezionale per ognuno di noi. Un Reparto se volete un pò diverso, in cui si mischiano spesso più d'un dialetto del nostro colorato Bel Paese. Ma sempre un Reparto rimane, con le sue quattro squadriglie/pattuglie ed i suoi 4+1 capi (dove il +1 nei Reparti AGESCI è l'Assistente Ecclesiastico). Nella normalità della vita di squadriglia/pattuglia, dove ciascuno dovrà dare il massimo di sé per far sì che tutti vivano bene questa esperienza forte.

I Capi Reparto sono stati scelti dalle Associazioni mescolando bene l'entusiasmo che viene dalla gioventù e la saggezza che viene dall'esperienza: crediamo di aver trovato la miscela giusta e siamo certi che questo drink verrà incontro alle vostre esigenze. La loro preparazione per questo evento è cominciata molti mesi fa, attorno ad una traccia comune per le due Associazioni, con un incontro tutti insieme, con diversa letteratura che è stata prodotta dalla Staff di Contingente e fatta circolare. I Capi Reparto di formazione sono quindi l'estensione virtuale dei Capi Reparto con cui siete normalmente in contatto e con i quali (per la prima volta nell'organizzazione della partecipazione ad un Jamboree) siamo stati direttamente in contatto anche noi, per fornire tutti gli elementi affinché non si spezzi né la catena del gioco, né quella educativa.

Quindi, primo messaggio del mio scritto: fidatevi in tutto e per tutto dei Capi Reparto, vogliate loro bene e costruite con loro un forte ed unito Reparto italiano. Sì, italiano: anche se ognuno di noi in Cile indosserà la sua uniforme associativa, azzurra o verde, e sarà giustamente orgoglioso di farlo, sappiate che questa sarà considerata comunque una piccola differenza tra noi a rispetto della grande unione che ci verrà accreditata da un nome sonoro ed importante: "ITALIA"!

Quel piccolo tricolore che portiamo sull'uniforme corre il rischio di essere il nostro bagaglio più pesante. Che ci piaccia o meno, tutti conoscono il nostro Paese e le sue famose città, e ad ogni scolaro del mondo qualcosa, se non altro, su Roma è stato insegnato. Circolano quindi molte idee riguardo l'Italia ed i suoi abitanti, alcune lusinghiere, altre meno, alcune corrette altre infondate. Va da sé che ognuno di noi cercherà di nascondere i difetti e di evidenziare quel tanto di buono, innanzitutto con il proprio comportamento. Questo è fuori discussione. Quello che vorrei sottolineare è invece l'esigenza che ci presentiamo come un Paese UNITO. La straordinaria bellezza del nostro Paese deriva proprio, se ci pensiamo, alla varietà del paesaggio dove in poche decine di chilometri sono concentrati ghiacciai e spiagge assolate, boschi e campagne con infinite varietà di colori. Le città sono cresciute in questo paesaggio con la fatica di uomini e donne diverse, che hanno costruito una Storia appassionante di scambi e relazioni, talvolta dure, che hanno poco a poco costruito una identità di popolo.

Non è solo la lingua ufficiale che unisce da Nord a Sud gli Italiani, ma una cultura costruita in una storia millenaria, uno spirito basato su valori di solidarietà condivisi da ciascuna delle esperienze locali.

"Costruendo insieme la pace" è il tema del Jamboree ma anche una sfida planetaria, da cui dipenderà nel prossimo millennio la sopravvivenza stessa dell'umanità. Gli enormi problemi che ci portiamo dietro e che si sono finanche acuiti nell'ultimo secolo (la fame, la guerra, l'insopportabile ingiustizia e disuguaglianza fra gli uomini), nonostante lo sviluppo tecnologico, possono essere risolti SOLO costruendo la PACE ed una vera GIUSTIZIA.

Questa "costruzione" comincia dall'accettare, ed anzi valorizzare le diversità, personali e collettive, di ciascuno e delle comunità. Il nostro Paese ha già compiuto un cammino, faticoso e non sempre rettilineo, di valorizzazione delle diversità e può porsi come esempio di unità nelle differenze. A patto che noi diventiamo un pò come il nostro Arlecchino, pronto a cucire con un nuovo pezzo colorato di stoffa il proprio vestito dove esso è stato lacerato. Sono certo che il nostro Contingente Arlecchino saprà mostrare con i suoi cento colori la sostanziale unità di intenti per la costruzione della Pace, del nostro Paese, l'Italia.

Vogliano i genitori accettare, infine, a nome della Federazione Italiana dello Scoutismo, un caloroso ringraziamento per essersi coinvolti in questa avventura. Contiamo di riscontrare anche con voi il suo successo. Una forte stretta di mano a ciascuno di voi, ragazzi, ragazze e genitori.

Pierpaolo Campostrini


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I consigli del vostro logista

Il 25 dicembre 1998 quando partiremo saremo tutti molto euforici, e penseremo se abbiamo dimenticato qualcosa a casa... Questa lettera vuole essere un piccolo aiuto per ricordarvi quello che dovrete portare e che sicuramente non dovrete dimenticare a casa. Il volo aereo per il Cile partirà la sera del 25 dicembre da Roma, però molti di voi si metteranno in viaggio già nel primo pomeriggio, infatti saranno previsti voli interni al territorio Italiano, sia in andata sia al ritorno, per raggiungere l'aeroporto di Roma (Fiumicino) da dove c'imbarcheremo per il Cile, (il tipo d'aeromobile che prenderemo sarà o un Boeing 747 Jumbo o un MD11 o un Boeing 767), pertanto il vostro zaino lo spedirete direttamente a Santiago del Cile. (es. il C.sq. Jaimito parte da Milano (Linate) per Roma (Fiumicino), e spedirà il suo zaino direttamente da Milano a Santiago del Cile, quando arriverà a Roma NON dovrà ritirare il suo zaino, lo stesso sarà trasferito sul volo in coincidenza per il Cile. Importante è ricordarsi che, al momento dell'accettazione a Milano il suo zaino sia etichettato con destino Santiago del Cile (cosa che normalmente avviene in forma automatica), ma è sempre meglio controllare che la ricevuta bagaglio che ci sarà applicata sul nostro biglietto aereo dica " S C L " che corrisponde alla sigla che usano le compagnie aeree per identificare la città di Santiago del Cile. Quando il nostro bravo C.sq. arriverà a Roma, dovrà solamente presentarsi al punto di raccolta presso l'Aeroporto di Fiumicino.

È necessario il passaporto INDIVIDUALE. Chi non lo avesse potrà già richiederlo al commissariato o questura della Polizia di Stato d'appartenenza. Il passaporto dovrà essere valido e avere una scadenza non inferiore al 31 giugno 1999; ricordate di mettere la marca da bollo per passaporto, che ha valore sempre dal giorno dell'emissione del passaporto, (es. passaporto emesso il 10 febbraio 1998 se metto la marca e la faccio timbrare il 9 febbraio 1998, l'11 febbraio mi scade, pertanto mi ricorderò che dovrò mettere la marca da bollo tutti gli anni l'11 febbraio e sarà valida sino al 10 febbraio dell'anno successivo). I cittadini Italiani NON hanno bisogno di visto consolare per entrare in Cile.

RICORDATEVI DI FARE UNA FOTOCOPIA DELLA PAGINA DELLA FOTO E QUELLA SUCCESSIVA DEL PASSAPORTO POSSIBILMENTE A COLORI (da tenere separata in caso di smarrimento).

Per l'entrata in Cile non è richiesta nessuna vaccinazione in particolare, faremo solo le vaccinazioni che normalmente facciamo quando si parte per il campo ( Antitetanica e Tifo ). Le stagioni in Cile sono totalmente all'opposto delle nostre, quindi in dicembre e gennaio a Santiago del Cile sarà estate e farà molto caldo (a Picarquìn, luogo dove si svolgerà il Jamboree che dista circa 60 Km. da Santiago del Cile, la temperatura sarà circa di 30° e la sensazione termica di 33°...). In quel periodo avremo una differenza di fuso orario con l'Italia di quattro ore in più. (Es. quando in Cile saranno le ore 12.00 in Italia saranno le ore 16.00).

Non dimenticate di portarvi le creme da sole e il collirio, stiamo tentando di fornire a tutti i partecipanti, un cappelletto di contingente, ricordatevi che saranno utili un buon paio d'occhiali da sole il meno stravaganti possibile.

COSA METTERE NELLO ZAINO OVVERO L'EQUIPAGGIAMENTO PERSONALE

RICORDIAMOCI CHE OGNUNO DI NOI POTRÀ PORTARE COME BAGAGLIO NON ACCOMPAGNATO, CHE ANDRÀ NELLA STIVA DELL'AEREO, 20 KGS. PER MANTENERE L'ORDINE NELLO ZAINO È CONSIGLIABILE CHE L'EQUIPAGGIAMENTO SIA DIVISO IN SACCHETTI.

Non specifichiamo la quantità e la qualità di biancheria di ricambio che dovrete portare: vi ricordiamo che avrete la possibilità di fare il bucato. Tutto l'equipaggiamento dovrà essere contenuto dentro lo zaino: evitate i sacchetti esterni a penzoloni che oltre ad essere scomodi si rompono facilmente. Concordate in Reparto che cosa e quanto portare con se.

Sull'aereo è PROIBITO PORTARE ARMI BIANCHE (compreso temperino e forbicette).

Ricordate:

VIAGGIO

La partenza dall'Italia sarà scaglionata in tre giorni, così come il ritorno:

In linea di massima, il numero di giorni di permanenza sarà uguale per tutti. Si viaggerà di Reparto (salvo eccezioni). L'attribuzione dei Reparti ai voli verrà comunicata in seguito. Le compagnie aeree utilizzate saranno: ALITALIA e AEREOLINAS ARGENTINAS. Per quanto riguarda gli avvicinamenti su Roma e da Roma a casa vostra, saranno proposti collegamenti aerei dall'aeroporto più vicino a casa a chi viene da più lontano e pullman a chi viene da più vicino. Il costo degli avvicinamenti, con un massimo di £. 160.0000 A/R, sarà a carico dei partecipanti (non è incluso nella quota). Maggiori dettagli in seguito.

NOTTE DI NATALE A 10.000 METRI?

Per alcuni di noi, circa 400, la notte di Natale '98, sarà del tutto particolare.

Le opportunità verificatesi per il trasporto aereo ci hanno obbligato a questa scelta. Dapprima dubbiosi, poi rincuorati dal fatto che anche questa evenienza conferisce ulteriore "eccezionalità" ad un momento che non potrà essere scordato.

Il nostro augurio di "Pace in terra" sarà cantato insieme al "Gloria nell'alto dei cieli" in una S. Messa davvero particolare. Chissà poi se, attaccati agli oblò, non ci vedremo superare da una slitta trainata dalle renne!?!

Comunque in questo giorno, dall'alto ci sentiremo ancora più legati a quel modo là sotto, brulicante di luci e di cui però non riusciamo a percepire le linee tracciate sulle carte che alcuni chiamano confini.


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Operazione Ho Ho: nome in codice: Home Hospitality

Abbiamo chiesto ad una ragazza che tre anni fa ha partecipato al Jamboree in Olanda di raccontarci cosa le era rimasto dei giorni dopo il Jam. No, non è un falso scritto da noi per darci delle arie. Anzi, se volete potete scrivere in redazione e corrispondere direttamente con lei! Chi va al Jamboree ha il dovere e quasi la necessità di raccontarlo a tutti e - come leggerete - l'entusiasmo non si smorza nemmeno dopo tre anni!

Quella mattina ero triste, molto triste; il Jam si era ufficialmente concluso la sera prima ed era arrivato il momento di salutare i miei amici provenienti da tutto il mondo. Odio gli addii... ed inoltre i cambiamenti improvvisi mi rendono particolarmente nervosa. E posso affermare con certezza che il passaggio dal Jamboree all'Home Hospitality può sembrare brusco, o almeno così pensavo io quella mattina: No, non era la lingua diversa a spaventarmi: me l'ero cavata benissimo con il mio "little English" per conoscere i miei nuovi amici, per "swoppare" i miei distintivi, per domandare informazioni... non c'era alcun problema: Non mi preoccupavo nemmeno di pensare a che famiglia mi avrebbe accolta. Eppure dentro di me stavo male: ma come si può passare così velocemente dalla vita del Jam a quella all''nterno di una famiglia? Da un clima continuamente in festa, gioioso, che coinvolge 25.000 scout ad uno più riservato e privato, che interessa 4 o 5 elementi? Quello che mi si chiedeva era di chiudere bruscamente la finestra che dava sul Jamboree, per affacciarmi ad una nuova e sconosciuta. No, non ce l'avrei mai fatta! Avevo bisogno di una settimana - come minimo - per riprendermi dal "trauma post-jamboree"! Avevo appena concluso un'esperienza unica, indimenticabile, l'avventura più bella ed entusiasmante del mio cammino scout, l'esempio più vero e concreto d'amicizia internazionale, la prova tangibile del fatto che un mondo in cui tutti siano fratelli al di là delle differenze di razza, di religione e di cultura può esistere davvero, non è un'utopia!!! Ed ora dover soffocare tutte quelle emozioni e ripartire da zero. Ormai ne ero sicura: a mio parere l'Home Hospitality andava fatta prima e non dopo il Jam. Beh, mi sbagliavo! Quei quattro giorni sono serviti a regolare il traffico delle emozioni, dei ricordi legati a quello splendido campo: Se fossi tornata subito in Italia avrei trascorso una settimana chiusa in camera mia a ripensare con tanta tristezza, malinconia e nostalgia a ciò che avevo appena concluso: Ma l'home hospitality è un'avventura da provare, perché è unica: Ciò che più mi ha colpito è stato vedere come la famiglia faccia di tutto pur di metterti a tuo agio. Con te condividono tutto: la casa, il cibo, il tempo libero... Ti senti veramente bene ed inizi ad apprezzare e a voler bene a quelle persone che per quattro giorni si prodigano perché tu abbia il meglio. È impossibile descrivere la gioia che provai quella domenica in cui la signora cucinò apposta per me le... LASAGNE! (Sapete, quando si è lontani da casa per più di 15 giorni, una cosa di cui si sente il bisogno è la CUCINA ITALIANA!!!) Ok, non erano fatte in casa, erano surgelate, e come ripieno avevano tutto tranne i classici ingredienti, ma la cura e l'amore con cui la signora le aveva cucinate le rendeva le lasagne più buone che avessi mai mangiato! Questo è solo uno fra i ricordi che conservo con più affetto; ne avrei tantissimi da raccontarvi ma adesso tocca a voi. Prima di salutarvi tengo a ribadire questo: il Jam e l'home hospitality sono due esperienze da sogno, che vanno vissute intensamente, attimo per attimo, perché quello che proverete ed imparerete in quei giorni rimarrà con voi per tutta la vostra vita.

Parola di Silvia,

Rondine Generosa.

Sono previsti dei momenti di incontro, a lato delle attività "proprie" del Jamboree, con le famiglie della Comunità Italiana in Cile. I dettagli sono ancora in via di definizione con l'aiuto della nostra Ambasciata. È opportuno che ciascuno preveda di portare un piccolo "regalino" da lasciare alla famiglia che incontrerà.


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È questione di stile!

Telefonata quasi vera scritta (veramente) per voi da due ragazze che avrebbero tante cose da raccontarvi, da farvi vedere, da illustrarvi... ma ciò che dovreste veramente vedere è la loro espressione quando parlano del Jamboree Olandese. È vero, andare al Jamboree è un privilegio, ma il nostro compito è anche quello di portare a tutti quello che abbiamo la gioia di vivere. Loro non hanno mai smesso di farlo (ve lo dice una che è stata la loro capo reparto!). Promettete "sul vostro onore" che farete anche voi lo stesso!

Ciao Chicca, come va?

Sai che in questi giorni i ragazzi che vanno al Jam incontrano il loro reparto? Noi, tre anni fa, eravamo appena tornati dal Jamboree in Olanda e quest'anno vanno in Cile. Chissà come sarà il loro impatto con quella "marmellata" di scout? Ti ricordi la cerimonia d'apertura nell'arena centrale? C'era chi, come la Russia, partecipava al suo primo Jam... e com'erano emozionati i ragazzi! Quello che colpiva era soprattutto lo STILE di ogni nazione! I Messicani col sombrero come parte dell'uniforme, gli americani con la camicia piena di "petozzi" anche sulla schiena, gli svizzeri che non consideravano minimamente la necessità di una divisa comune (ed usavano solo il fazzolettone!). E noi così diversi da tutti... così impeccabili nelle nostre uniformi blu... ricordi, abbiamo persino ricevuto i complimenti del "Capo dei capi", quello con sei tizzoni appesi al fazzolettone! Ah, potrei andare avanti pagine e pagine, ma preferisco lasciare anche a te qualcosa da dire...

Ciao!

(Lince Intraprendente)

Ciao Ale, e chi se lo dimentica il Jamboree!

Quanti ricordi, quanti nuovi amici, quante abitudini differenti! Come era divertente confrontare i diversi usi e costumi! Ti ricordi della Giornata Italia? Io non mi dimenticherò mai di quel creano che alle 4 del pomeriggio si era riempito lo stomaco con ben 3 piatti di gnocchi al ragù che avevamo preparato per l'occasione!!! Però a volte ti viene la tentazione di pensare che siamo noi i migliori, che non si fa questo, che non si fa quello... E alla fine invece ti accorgi che è questione di cultura, di abitudini profondamente radicate nei popoli, e che non sta certamente a noi di fare l'hit-parade. Adesso non farei più quell'errore, se potessi riviverlo...

Ma non rattristiamoci troppo. E poi il Jam non è affatto finito!! Non è stato solo un bel sogno! Ogni giorno possiamo renderlo vero, cercando di seminare nelle piccole occasioni della vita quotidiana la buona scorta di "semi" raccolti al Jam, ovvero lo spirito di fraternità, d'accoglienza, di servizio, di gioia...

Però, quanto mi piacerebbe andare in Cile! Ciao.

(Gazzella Coraggiosa)


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Il guidismo e lo scoutismo nel mondo

Quattro cose che é meglio sapere per evitare di fare delle gaffff internazionali

Benché i valori di fondo che le associazioni guide e scout del mondo propongono siano sostanzialmente uguali, molto diverse sono le forme associative e le strutture delle singole associazioni nel mondo.

UN TRIFOGLIO E UN GIGLIO

Una prima differenza é data dall'adesione delle singole associazioni ai due movimenti mondiali, WAGGGS (World Association of Girl Guides and Girl Scouts) WOSM (World Organization of the Scout Movement). AGESCI e CNGEI aderiscono ad entrambi: le ragazze sono associate WAGGGS (e quindi portano il trifoglio sulla camicia) e i ragazzi WOSM (il cui simbolo è il giglio). Molte associazioni nel mondo, pur essendo miste, sono tuttavia aderenti solo ad uno o all'altro dei due Movimenti Mondiali.

LE ASSOCIAZIONI E LE FEDERAZIONI

All'interno di ogni nazione, la pluralità delle associazioni nasce dalla presenza di associazioni di diversa confessione religiosa (cattolici, protestanti, mussulmani..., in Italia l'AGESCI) insieme alla associazione "aperta", laica o pluriconfessionale (in Italia in CNGEI). Le diverse associazioni formano una federazione riconosciuta internazionalmente: il nostro contingente al Jamboree sarà il contingente FIS.

GLI ESPLORATORI/ESPLORATRICI/GUIDE NEGLI ALTRI PAESI

Quasi mai i ragazzi delle unità straniere hanno le età previste da AGESCI e CNGEI per le varie branche. In genere, i reparti sono molto meno numerosi rispetto ai nostri. Per la partecipazione ad eventi esteri, é diffusa l'abitudine di organizzare unità di formazione, con capi che non lavorano abitualmente con i ragazzi che accompagnano. Per la fascia E/E/G, molto diffusa è la suddivisione dei ragazzi di 11/12-14 anni e quelli di 14-16/17 anni in due unità diverse. Questo determina la formazione di squadriglie/pattuglie quasi orizzontali e la scomparsa di attività per i grandi (che sono in un'altra branca, senza collegamento con i più piccoli).

LO SCOUTISMO E IL GUIDISMO IN ITALIA

Lo scoutismo e il guidismo sono rappresentati in Italia dalla Federazione Italiana dello Scoutismo (FIS) a cui aderiscono il Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani e l'Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani.

Tra gli scopi della FIS rientrano la promozione e la diffusione dello scoutismo e del guidismo nel nostro paese; lo sviluppo della collaborazione tra le due associazioni federate, la rappresentanza unitaria nei confronti dei pubblici poteri e dell'opinione pubblica; la garanzia che il metodo scout applicato dalle due associazioni sia fedele ai principi fondamentali dello scoutismo e del guidismo. L'AGESCI e il CNGEI si distinguono essenzialmente per il loro atteggiamento verso l'aspetto spirituale dell'educazione scout, oltre che per qualche altro aspetto strutturale o metodologico di minor portata.

Il loro metodo educativo é assai simile, essendo basato su quello tradizionale di B.P., adattato alle esigenze odierne. Per meglio favorire lo sviluppo della personalità dei loro ragazzi e ragazze, ambedue le associazioni praticano la coeducazione, intesa non come un semplice stare insieme, ma come una proposta educativa comune.

Il CNGEI ha come obiettivo fondamentale l'educazione civica, morale e fisica dei giovani, con particolare riguardo allo sviluppo, nei giovani di ambo i sessi, del senso dell'onore e della dignità personale, nonché del senso di responsabilità e di dignità umana. Caratteristica del CNGEI é l'assoluta indipendenza da qualunque movimento religioso o politico. Il Corpo sviluppa la formazione spirituale dei giovani nel rispetto della Legge e della Promessa scout.

L'AGESCI è un'associazione di ispirazione cattolica che si propone alla formazione dei ragazzi e delle ragazze, ispirandosi a principi quali l'educazione alla pace, la dimensione sopranazionale, l'educazione non emarginante, l'impegno nel territorio, l'educazione ambientale. L'Associazione chiede ai capi una scelta di fede cristiana e propone ai ragazzi un impegno cristiano. La responsabilità é condivisa, a tutti i livelli, da un uomo e una donna.

MODELLI DI SCOUTISMO E GUIDISMO

La storia delle nazioni, le linee di pensiero che ne conseguono e il caratterizzarsi delle singole associazioni portano a suddividere tre grandi gruppi: quello anglosassone, quello latino e quello africano-asiatico. Pur ricordando il limite di ogni generalizzazione, vogliamo provare a tracciarne i tratti:

SCAUTISMO-GUIDISMO ANGLOSASSONE

Comprende grosso modo il Nord-Europa e il Nord-America, il Giappone e l'Australia e alcuni altri paesi fortemente caratterizzati dal sistema di vita USA. Queste associazioni hanno un forte senso di organizzazione associativa centrale e di appartenenza ai Movimenti Mondiali, con un gran numero di permanenti anche ai livelli locali e finanziamenti pubblici e privati.

Molto curata è l'immagine ed è forte l'accento posto sugli strumenti del metodo e sull'attuazione dello stesso, sfumando invece l'attenzione verso gli obiettivi educativi dell'azione.

Per il loro peso e la loro efficienza, queste associazioni offrono un volto e un'identità precisa nelle realtà in cui operano e godono nelle istituzioni dei loro paesi di notevole credibilità e fiducia.

La maggior parte degli associati è concentrata nella fascia 6-14 anni, con una presenza gradualmente più bassa di giovani ed adulti.

SCAUTISMO-GUIDISMO IN AFRICA E IN ASIA

Le associazioni sono caratterizzate di solito da un alto numero di soci (l'Asia conta più del 50% degli scout del mondo) e dal-l'essere spesso costrette a forme di mediazione con i governi locali. È uno scautismo-guidismo che non sempre è espressione massima delle sue potenzialità, ma pur sempre realtà ricca e spesso unica fonte d'educazione alternativa a regimi dittatoriali pseudo democratici. In molti paesi asiatici e africani lo scautismo-guidismo é un'attività svolta nelle scuole, unico punto fruibile di aggregazione per i giovani. Nelle associazioni africane la suddivisione in branche dei giovani é meno rigida e spesso le varie età lavorano insieme. I mezzi sono molto limitati e il programma educativo é spesso unito all'apprendimento di strumenti di istruzione (corsi di alfabetiz-zazione, di istruzione pro-fessionale) e di sanità primaria (igiene e alimentazione). Molto importante é il lavoro svolto dalle associazioni scout e guide negli ambienti rurali.

LO SCOUTISMO LATINO

In questa categoria possiamo includere i paesi latini del Mediterraneo e molti paesi del Sud America.

Tra le caratteristiche principali di queste associazioni vi é l'aspetto religioso e molte di esse sono nate grazie alla grande credibilità che lo scautismo ha avuto in seno alla Chiesa Cattolica quale metodo di educazione globale della persone ai valori cristiani.

Volontariato a quasi tutti i livelli, servizio educativo, limitato senso di appartenenza ai movimenti internazionali per privilegiare una larga autonomia della base contraddistingue queste associazioni, spesso fortemente impegnate nel sociale a livello locale, più che in organismi istituzionali.

In questo gruppo si inseriscono anche CNGEI e AGESCI, che hanno come caratteristiche peculiari una forte presenza di giovani e adulti, l'attenzione alla formazione dei capi e l'appartenenza ai due organismi mondiali.


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Laboriosi ed economi gli scout al Jamboree

C'era una volta un bravo ragazzo che andava bene a scuola, andava sempre dagli scout, aveva 13 specialità, non parlava mai con la bocca piena, non diceva parolacce, non svuotava mai in camera il sacco della spiaggia, non faceva le orecchie ai libri della biblioteca, non andava dai nonni solo il giorno della pensione, non stava al telefono tre ore al giorno con l'amico del cuore, non usciva dalla tenda di notte per andare a recuperare la cioccolata nascosta nel bosco, non pestava il piccolino appena entrato in reparto, mangiava tutto quello che aveva nel piatto senza dire "che schifo"... insomma, uno schifosissimo bravo ragazzo che aveva passato tutte le selezioni ed aveva vinto un viaggio premio in Cile per il Natale prossimo.

Il reparto l'aveva aiutato a trovare i soldi con l'impresa di autofinanziamento, la nonna aveva confezionato sacchettini di lavanda per tutta la parrocchia, la zia aveva contribuito con una decina di torte da vendere alla festa del paese, lui stesso aveva rinunciato al regalo di Natale dicendo ai genitori che il regalo di questo Natale era già abbastanza grande senza doverci aggiungere l'ultimo successo delle Spice o il sidirom con i più bei goal dei mondiali di tutti i tempi.

Insomma - prima che vi annoiate a morte e lasciate questo stupendo articolo a metà - vi racconto cosa gli é successo quando è finalmente arrivato in Cile.

I suoi capi reparto continuavano a stressarlo con le loro storie sullo stile, sull'uniforme, sulla responsabilità... e lui vedeva che a dieci metri dalla tenda c'era un bar, poco più in là la paninoteca, il baracchino dei gelati e soprattutto - nel bel mezzo della piazza - il bazar dei souvenir.

"Allora, facendo un rapido conto: 8 cugini dalla parte della mamma, 5 del papà, è migliori amici, 10 ragazze (per me posson bastaareee...) per un totale di 30 cartoline ufficiali del Jam + 30 francobolli. Poi, in reparto siamo in 22 + mio fratello lupetto e la sua amichetta... facciamo 25 T-shirt e 12 cappellini. 7 o 8 spillette per i capi che me le hanno chieste e poi lo zainetto, la felpa e la giacca a vento per me... cavoli, va bene essere generoso ma mi devo pur ricordare che ci sono stato al Jam!

Ah, già. Pronto, mamma? Qui è tutto occhei, fa un caldo bestia, mi sono trovato la ragazza, c'è un bel casino alla sera fra le tende; va bé ti richiamo stasera. Cosa? Sono le tre di notte? Ciao vado a prendermi una granatina con due austriache".

La domanda sorge spontanea: non ci sono più gli scout di una volta?

Io non ci voglio credere.

Credo invece che lo stile scout passi anche attraverso queste piccole cose. Da quando eravamo dai lupetti ci hanno insegnato che al campo si può sopravvivere anche senza gelato, che l'essenzialità é un valore e che ci sono tanti ragazzi della nostra età che non possono permettersi nemmeno di andare a scuola. Lo so che il Jam non é un campo normale, lo so che "cosi fan tutte", so anche che è più difficile comportarsi da scout quando non si è obbligati a farlo.

Eppure è proprio questo che la nostra legge ci chiede. Siamo dei privilegiati, é vero, ma chiediamo già abbastanza soldi ai nostri genitori senza doverci aggiungere il superfluo. Forse basta una telefonata all'arrivo e una se proprio la mamma vi manca troppo. Ai campi sono i capi che chiamano a casa se qualcosa va storto, non i ragazzi.

Al Jam ci saranno 2 monete ufficiali: i condores e i pesos. Con i primi si compra il necessario per mangiare, con i secondi il superfluo. È un barbatrucco che hanno pensato i capi cileni per farci riflettere. Giocheremo insieme a ragazzi che possono spendere solo condores. Anche nel nostro paese ce ne sono. Molti. Vale la pena di scambiare la nostra camicia dell'uniforme con quella di un canadese, per poi dover spendere altri 50.000 per ricomprarla?

A PROPOSITO DI LABORIOSITÀ AVETE MAI PENSATO A COSTRUIRVI DA SOLI LE CARTOLINE O LA CARTA DA LETTERE?

Prendete un foglio A4, dividetelo in 4 e disegnateci ciò che volete (ad esempio uno scout, il simbolo del Jam, un villaggio azteco...)

Prendete un altro foglio e copiate il retro di una cartolina, lasciando lo spazio per il francobollo e l'indirizzo a destra e scrivendo in piccolo a sinistra qualcosa tipo "19° Jamboree Mondiale, Cile 99", "Scout è bello" o qualcosa di simile. Poi portate i due fogli in copisteria e chiedete di fotocopiarli su cartoncino colorato.

Due colpi di forbici ed é fatta.

Che ne pensate? Potreste farle anche per la prima uscita di reparto o per le prossime vacanze in montagna! Scriveteci e fateci sapere cosa ne pensate; anzi, mandatecene una!

N.B.: Non facciamo confusione, per carità! Queste cartoline non hanno nulla a che fare con i messaggi di pace da portare al Jamboree! Queste sono solo vostre, personalissime, da spedire dal Cile agli zii e ai compagni di classe che vi pensano dall'Italia!


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A.A.A. cercasi omaggio

Al Jamboree, la direzione del Contingente Italia avrà uno spazio speciale vicino al Quartier Generale degli altri paesi. Vorremmo portare con noi alcuni piccoli omaggi da offrire agli ospiti stranieri che visiteranno la nostra tenda. Se qualcuno fra voi avesse la possibilità di procurarci qualche (pacco di) souvenir dall'Italia (es. portachiavi, spille, penne, quadretti, cartoline, depliants in varie lingue, oggetti di fabbricazione più o meno artigianale, ricordini dalle diverse regioni e chi più ne ha più ne metta) è cortesemente pregato di farsi vivo al più presto con Giulio Turrini, tel. 06/50912401.


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Pagina per mamma e papà

Quiz a premi per gli sponsor ufficiali del jamboree ovvero per chi ci presta i loro figli e ci permette di offrire loro una collezione di esperienze uniche.

Quello che segue è un nostro tentativo di riepilogare alcune delle informazioni che i vostri figli e i loro capi vi hanno probabilmente fornito a partire dal giorno in cui vi hanno coinvolto/ travolto in questa avventura. È capitato anche ai nostri genitori: è davvero una valanga, e anche a distanza di tempo fa ancora sentire i suoi effetti. È normale, niente panico, ma continuate a pretendere di sapere e di conoscere, prima di essere un nostro esploratore, Francesco è sempre vostro figlio, e se a Natale va in Cile è soprattutto grazie a voi!

Cominciamo dalla più facile: che cos'è il Jamboree?

Il Jam é un incontro mondiale di scout e guide che si svolge ogni quattro anni in un diverso continente.

Quanti italiani ci saranno?

Il contingente italiano, ovvero il contingente della Federazione Italiana dello Scautismo, è composto da 612 ragazzi e ragazze, 85 adulti educatori responsabili dei 17 reparti, 30 capi incaricati di mandare avanti un pò tutta la baracca, circa 150 giovani-adulti oltre i 18 anni che saranno a disposizione del comitato organizzatore per le necessità tecnico-logistiche dell'evento.

Di che colore é l'uniforme degli scout italiani?

Blu e verde. No, non dovete comprare niente di nuovo e non vogliamo nemmeno distruggere una delle vostre poche certezze in materia di scout... Il fatto é che il contingente FIS é composto da 14 reparti dell'Associazione Guide E Scout Cattolici Italiani (vestiti di blu) e da 3 reparti del Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani (con l'uniforme verde).

È possibile visitare il Jamboree?

L'organizzazione cilena ha previsto dei biglietti per i visitors scout e un'occhiatina da lontano per parenti ed amici. La risposta giusta é NO! Promettiamo che vi racconteremo tutto noi, al ritorno.

Si potranno portare in Cile le schifezze che normalmente si nascondono nel fondo dello zaino alla partenza per un campo di reparto?

No. Niente cibo, niente trucchi, niente inganni.

Cosa possono fare mamma e papà da adesso a Dicembre?

Oltre a tutto ciò che già fanno, dovranno assicurarsi che i pargoletti Jam studino e si impegnino molto a scuola. Sarà dura rientrare in classe dopo delle vacanze del genere ed è meglio prevenire che curare buchi vari ed eventuali. Soprattutto le lingue straniere dovranno ricevere un'attenzione speciale; se capita di poter parlare con qualche stranger (in the night or during the day) tanto meglio. La competenza su cui si lavora tanto in reparto non é solo quella della scienza dei boschi.

Con chi si può parlare per esigenze speciali, problemi, controindicazioni, avvertenze e modalità d'uso del proprio figliolo?

Con i suoi capi reparto di casa, che lo conoscono bene ed eventualmente con i nuovi capi che lo seguiranno al Jam.

Ma lo seguiranno davvero o sarà solo, sperso in mezzo a tuttàsta gente?

Il nostro caro B.P. ha inventato le "bande", che noi chiamiamo pattuglie o squadriglie e le varie attività saranno svolte mantenendo sempre quest'unità di base. Inoltre, un capo "osservatore" avrà il compito di seguirli ed accompagnarli durante la giornata.

Avranno il tempo per riflettere e pregare?

Ogni giorno sono stati previsti due momenti di riflessione e verifica per tutti i reparti. I ragazzi avranno un libretto da seguire e saranno invitati a condividere le loro scoperte e conquiste con il resto del reparto.

Devono dire ai loro amici che vanno al Jam?

Il Jam é una ricchezza per loro, per voi e per chi vi circonda. Se avvisati in tempo, i prof. potrebbero permettere loro di mostrare le foto ai compagni e di raccontare cosa hanno imparato da questa scuola di mondialità. Oltre che ambasciatori dello scoutismo italiano, saranno anche inviati delle loro città e dei loro paesi. Sarebbe bello che potessero incontrare il Sindaco (magari durante un'attività di reparto) e parlare con un redattore di un giornale locale.

Avete risposto esattamente a tutte le domande? Peccato, potevate vincere un forno a microonde (per fare del micro-surf) (oh, mamma, quant'é fredda questa freddura)...

Dovrete accontentarvi del premio di consolazione, spero siate soddisfatti, visto che ormai é troppo tardi per essere rimborsati. Ecco a voi il vostro premio: due intere settimane senza il vostro quattordi-quindicenne preferito!


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Per molti ma non per tutti

Affrontiamo con coraggio l'aspetto veramente negativo del Jamboree: non andarci!

Sicuramente ve ne siete già accorti. In reparto non sono proprio entusiasti che siate voi e non loro ad avere questa fantastica possibilità. E come biasimarli! Non è colpa vostra, e nemmeno colpa loro, ma è così, e fa parte del gioco. L'articolo che segue vi regala una serie di consigli molto poco teorici e già sperimentati da chi scrive. Fatene tesoro, conservate questa pagina fino al Jamboree e soprattutto dopo, non sarà una passeggiata!

Il Jam è un grossissimo investimento in termini di energie, tempo, impegno e soldi. Con voi ci sono i vostri genitori, i capi, i vostri amici e il vostro reparto. Le energie che spenderete in Cile sono solo una minima parte: c'è tutta la fase della preparazione e del post-jamboree. Dedicateci il tempo e l'attenzione necessaria, altrimenti il Jam rimarrà solo vostro e tutti quelli che vi circondano avranno ragione a chiedervi conto della fatica che hanno fatto per voi e con voi.

Di ritorno dal campo estivo o da un'uscita entusiasmante, è capitato a tutti di invadere casa e famiglia con le nostre chiacchiere confuse e senza senso (per chi ascolta). Dopo qualche minuto tua sorella ti spegne e se ne va a guardare la TV, tuo papà guarda tua mamma con espressione interrogativa e tua nonna si ricorda che c'è il bucato da stendere sul filo... visto che il filo del tuo discorso non esiste proprio. Allora, il consiglio è quello di non cercare di raccontare tutto subito, di insegnare quello che si è imparato, di correggere gli errori che fino ad adesso avevamo fatto in reparto, di proporre imprese stratosferiche perché al Jam io ho visto che...

È l'approccio sbagliato: così come è sbagliato ascoltare con faccia schifata i resoconti dell'esplorazione della grotta che hanno fatto al campetto invernale di reparto solo perché tu hai esplorato l'America Latina! Invece, potremmo raccontare il minimo indispensabile, valutare bene quali sono le cose più significative da comunicare, e aspettare l'occasione più propizia per far passare goccia dopo goccia le nostre nuove scoperte. Magari al campo estivo potremmo abbellire il nostro angolo con il pupazzo che ci hanno insegnato a fare gli svedesi, o per Pasqua preparare dei biglietti di auguri simili a quelli che ci hanno offerto i Giapponesi... non tutto subito, un pò alla volta, e senza cominciare ogni frase con "io, al Jamboree...".

Una delle reazioni più tipiche di chi torna dal Jam è quella di chiudersi in se stesso e nei suoi ricordi. Conosco una ragazza (è vero, parola di lupetto!) che ha continuato a dormire nel sacco a pelo per una settimana e a mangiare baguettes per far finta di essere ancora in Belgio, durante l'home hospitality. Conosco un'altra ragazza che se ne è uscita limpidamente con un'espressione del tipo: "Adesso sono loro la mia squadriglia, le ragazze del Trentino, della Lombardia e delle Marche con cui dormivo in tenda al Jam!". Povera! Lei non voleva fare del male a nessuno, intendeva che si era creato un bel clima, che avrebbe avuto voglia di rivedere quelle persone, che era stata davvero bene con loro, ma certo che quando la tua capo squadriglia o pattuglia ti fa una sparata del genere tu vorresti scavarti una fossa, e poi magari spingerci dentro lei! Allora quello che potremmo tentare è di provare a fare un pò di silenzio dentro di noi, magari a scrivere quello che ci turbina nel cervello e nel cuore... Invece di volere a tutti i costi incontrare di nuovo i ragazzi del nostro reparto, potremmo imparare ad essere contenti di averli conosciuti e portare con noi i loro sorrisi e i loto lati più belli... sono quelli di casa nostra i nostri amici più antichi, che ci sopportano quando siamo up e quando siamo down, e non meritano di essere snobbati per le nostre nuove conoscenze.

In reparto potremmo portare la nostra voglia di cose grandi: potremmo tentare di proporre imprese e idee originali, di pensare alla grande, come abbiamo imparato al Jam, di suggerire un campo all'estero, di spedire i nostri compagni un pò timorosi ai campi di specializzazione, potremmo coinvolgere tutti nel nostro entusiasmo per il diverso, nella nostra voglia di conoscere, imparare ed esplorare... Potremmo scrivere al giornale scout per raccontare quello che abbiamo vissuto, potremmo preparare una mostra di foto e distintivi da esporre in parrocchia, potremmo...

Insomma, potremmo preparare un'invasione organizzata.

Pianifichiamo con cura il nostro atterraggio alla vita normale.


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Giornalisti in erba

ovvero l'opportunità di diventare paparazzo Jamboree

Occasione da non perdere, cari ragazzi, care ragazze e cari capi.

Entrare in contatto con il quotidiano locale di casa vostra e comunicare l'avventura fantastica che andrete ad affrontare, prima, durante e dopo il Jamboree... potrebbe essere una splendida idea.

Il primo contatto con un eventuale giornalista interessato sarà a carico vostro: spedite il comunicato stampa via fax (ispirandovi alla traccia che segue). Dopo aver inviato il fax, assicuratevi che sia arrivato al destinatario, quindi telefonate (di pomeriggio, al mattino i giornalisti sono spesso fuori dalla redazione), verificate il reale interesse nella notizia e provate a vedere se ha bisogno di altro materiale (sarebbe carino poter fissare una data per una intervista e consegnargli una fotografia del gruppo dei/le ragazzi/e che andranno al Jamboree della stessa città). Nel fax alle redazioni ricordate di segnalare l'Ufficio Stampa Jamboree, dove dovranno far pervenire le loro adesioni, se vogliono ricevere materiale durante il Jamboree.

In questa avventura non sarete da soli, ci sarà una responsabile Ufficio Stampa a vostra disposizione, che potrà darvi consigli utili ed alla quale farete riferimento... Allora in bocca allo scoop!


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Comunicato stampa

L'AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) ed il CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani) parteciperanno al XIX Jamboree mondiale. Si tratta dell'incontro internazionale dello Scoutismo che si terrà in Cile dal 27 Dicembre 1998 al 6 Gennaio 1999.

Parteciperanno circa 35.000 scouts dai 14 ai 16 anni, provenienti da tutti i paesi del mondo, di cui circa 900 saranno italiani. Il tema del Jamboree sarà "Costruendo insieme la Pace".

Dalla regione .... (oppure dalla città di .....), in particolare parteciperanno ... tra ragazzi e ragazze, con i quali si potrebbe avere un contatto più diretto.

Per ricevere notizie prima o durante l'evento, vi preghiamo di inviare l'adesione, completa di indirizzo e-mail o numero di fax, all'attenzione di:

Giovanna Mathis c/o Ufficio Stampa AGESCI, Piazza P.Paoli, 18 00186 ROMA

Tel: 06- 681661; Fax: 06- 68166236; E-mail: stampa@ agesci.org


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Riquadretto pubblicitario

A tutti gli EIS; rispondete, rispondete!

Ci è stato comunicato dal Cile che l'organizzazione non potrà fornire tende per chi svolgerà servizio nell'Equipe Internazionale. Vi consigliamo di accordarvi con qualche amico per procurarvele in Italia e portarle con voi.


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