Chile 1999

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Attività e comunicazioni
  1. Incontri diplimatici
  2. Villaggio turistico o villaggio globale?
  3. L'Aldea Mundial de Desarollo

Il testo seguente é il testo di una lettera del Capo Contingente alle fameglie dei ragazzi e delle ragazzge che participeranno al Jamboree. È anche disponibile in formato elettronico da scaricare e stampare, per una più ampia diffusione.

19° Jamboree Mondiale Scout Cile 1999
Costruendo insieme la Pace
CONTINGENTE ITALIA

Federazione Italiana dello Scautismo

Il Capo Contingente

Alle famiglie dei ragazzi e delle ragazze che parteciperanno al Jamboree

Venezia, 25 Novembre 1998

Carissimi genitori,
ad un mese dalla partenza per questa avventura, sento la necessità di rivolgermi direttamente a voi nella qualità di Capo Contingente ITALIA.
Desidero raccontarvi quanto da me raccolto durante la mia ultima breve visita in Cile, occorsa dal 7 al 9 novembre u.s., su invito e gentile accoglienza dell'Ambasciatore d'Italia in Cile Emilio Barberani. Ho visitato nuovamente Picarquin, il luogo del campo, verificando diversi dettagli tecnici con il Presidente del Comitato Organizzatore, l'amico Patrick Lyon, e con diversi responsabili dei vari settori organizzativi, ed ho incontrato i rappresentanti della Comunità italiana che ci aiuteranno nell'accoglienza post-Jamboree.
Il mio viaggio a Santiago è stato utile anche per prendere diretta visione della situazione organizzativa generale e per cogliere elementi di rassicurazione in merito a quella politica.
La situazione che ho riscontrato direttamente a inizio mese era assolutamente tranquilla, senza problemi di ordine pubblico. Ho discusso della sua possibile evoluzione nelle successive settimane sia con il Presidente del Comitato Organizzatore, che con l'Ambasciatore d'Italia a Santiago, oltre che con altre varie persone lì incontrate.
Tutti mi sono apparsi molto sereni: gli "scenari" di evoluzione attualmente credibili non prevedono problemi che possono riguardare il regolare svolgimento del Jamboree né tantomeno la sicurezza dei nostri ragazzi durante l'evento.
Desidero sottolineare che comunque la nostra rappresentanza diplomatica in Cile non solo è pienamente informata, ma sta collaborando con noi in diversi aspetti organizzativi. L'Ambasciatore Emilio Barberani, con il quale ci sentiamo spesso e con regolarità, è persona di grande esperienza, prudenza ed intelligenza, oltre che un amico ed un genitore di tre bambini quasi coetanei ai tre miei. Il nostro Ministero degli Affari Esteri a Roma è pure informato ed attivo collaboratore.
Il secondo argomento che devo affrontare riguarda la attività pre-Jamboree (per i 400 che arriveranno a Santiago il giorno di Natale) e post-Jamboree (dal 6 gennaio al momento della partenza, secondo i casi l'8 od il 9 gennaio 99) .
Inizialmente l'attività prevista per il post-Jamboree era di accoglienza dei ragazzi nelle famiglie (la cosiddetta "Home Hospitality-HH). A tal fine, come sapete, avevamo contattato le strutture della Comunità italo-cilena. Solo recentemente abbiamo appreso che la HH non sarà possibile in questi termini, poiché in quel periodo di piena vacanza non si sono reperite sufficienti famiglie disponibili. La Comunità italiana si è prodigata allora per rendere usufruibili le proprie strutture per l'accoglienza dei nostri reparti e per organizzare piacevolmente ed in modo interessante la nostra permanenza, facendo sì che i ragazzi e le ragazze possano rendersi conto maggiormente della realtà cilena.
La Comunità Italiana a Santiago ha tre "strutture" in grado di accogliere:

  • la Scuola Italiana "Vittorio Montiglio"
  • la Parrocchia Italiana "Nostra Signora di Pompei"
  • il club Stadio Italiano (un club, situato in città, nel quale si entra solo se si è iscritti e che ha al suo interno alcuni impianti sportivi e ricreativi, un ristorante)

A Valparaiso, città sulla costa a poco più di un'ora da Santiago, la struttura che accoglierà i nostri giovani è la Scuola Italiana "Arturo dell'Oro".
Le Scuole Italiane e la Parrocchia sono anche sedi di gruppi scout.
I nostri reparti, suddivisi in quattro gruppi maggiori, rimarranno anche in questa attività l'unità organizzativa principale ed i capi seguiranno i giovani come durante il Jamboree. Il programma prevede, oltre ai trasferimenti in pullman, la visita di luoghi interessanti, accompagnati da coetanei ed adulti della Comunità italiana, varie attività ed incontri con le famiglie. Una efficace organizzazione e la "mediazione culturale" offerta dalla Comunità Italo-cilena permetterà di sfruttare al meglio il poco tempo a disposizione,
Tuttavia, i nostri ospiti non riescono a provvedere a tutte le spese di vitto e trasporto, e chiedono di farcene parzialmente carico.
Sinora abbiamo compiuto ogni sforzo per mantenere nei limiti assegnati la quota di partecipazione, e ci siamo riusciti come noto nonostante i due fatti seguenti:

  • a causa delle oscillazioni dei mercati abbiamo pagato il dollaro più di quanto previsto;
  • il viaggio aereo è stato assai più costoso del previsto (pur avendo strappato un prezzo tra i più bassi in Europa)

Queste due previsioni sono state il problema di tutti i Contingenti europei, che tutti hanno quote di partecipazione più alte delle nostre, alcuni in modo sensibile.
Noi abbiamo tentato di ingegnarci in tutti i modi (leciti!) possibili ed tra un salto mortale ed un altro riteniamo di offrire un servizio di qualità, senza compromessi riguardo la sicurezza del viaggio e lo stile del Contingente, mantenendo una quota "alle famiglie" ben sotto alla media europea. Le diverse strutture associative si sono prodigate al massimo in uno sforzo notevole, Enti, Istituzioni e privati ci hanno dato una mano. Abbiamo delle ulteriori mezze promesse di aiuto che possono anche concretizzarsi, ma su cui non possiamo pienamente contare.
Un ulteriore "salto mortale" permette di destinare delle risorse di bilancio a questa attività di accoglienza post- Jamboree in misura maggiore di quello che era inizialmente previsto, ma ugualmente non è possibile far fronte all'intero ammontare di spesa che ora si aggiunge.
Mi trovo nella necessità di chiedervi di consegnare ai ragazzi ed alle ragazze una somma pari a 24 USD (pari a circa 40.000 lire), che ogni ragazzo consegnerà al Capo reparto di formazione. Essi vanno considerati quali "moneta da tasca", a copertura delle necessità di vitto dei due-tre giorni "supplementari" dopo il Jamboree. Se nel frattempo intervenissero ulteriori contributi, tale somma verrà dallo stesso Capo Reparto restituita in tutto od in parte a fine Jamboree.
Mi auguro di essere compreso nello spirito di questa ulteriore richiesta, che mira a completare nel modo migliore una esperienza che per i vostri figli sarà bellissima ed indimenticabile.
I Capi reparto ed io personalmente rimaniamo a Vostra disposizione per ogni chiarimento.
Cordiali saluti

Pierpaolo Campostrini
Capo Contingente ITALIA
19° Jamboree Mondiale Scout
Cile, 1998-99

p.s. Non so se questa mia lettera vi arriverà prima o dopo le comunicazioni inerenti ai voli ed alle altre informazioni più "tecniche" che credo aspettiate con ansia. Vi prego di capire che l'organizzazione è stata più complessa del previsto a causa di molte sopraggiunte difficoltà, tutte oggi però in via di soluzione


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Incontri diplomatici

Scalfaro e il Capo Contingente FIS

Il Presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro, riceve dal Capo Contingente FIS, Pierpaolo Campostrini, il logo ufficiale del Contingente Italiano per il Jamboree 1999 in Cile.

Frei e Pierpaolo Campostrini

Il Presidente della Repubblica del Cile, Edoardo Frei, saluta Pierpaolo Campostrini, Capo Contingente Italia al Jamboree '99, in occasione della presentazione ufficiale del Jamboree in Cile.


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Jamboree: villaggio turistico o villaggio globale?

"Certo che manderò mia figlia in Cile. Anche la più grande è andata al Jamboree qualche anno fa. È un pò come un villaggio turistico. Ogni mattina gli animatori propongono un'attività diversa: canoa, sub, vela, free-climbing, teatro, musica, computer… Tornano belli e abbronzati e costa anche meno di un viaggio alle Maldive!"

Eh no, cara signora. Il Jamboree non è questo. Non è solo questo. Tra un villaggio turistico e un Villaggio Globale passa più o meno la stessa differenza che c'è tra un'uscita scout e la trasferta domenicale della squadra di pallavolo di sua figlia. Se lo faccia raccontare: magari all'inizio le avrà parlato solo di fuochi d'artificio e percorsi di sopravvivenza, ma le dirà anche che, in Olanda, con l'appoggio dell'UNICEF, abbiamo costruito il "Villaggio dello Sviluppo Globale".

Si trattava di un polder grande quanto due campi da calcio, dove si incontravano ragazzi di ogni nazione per cercare di scoprire cosa potevano fare per contribuire allo sviluppo comunitario. Ogni associazione presentava un'attività tipica dello scoutismo del suo Paese e i ragazzi potevano acquisire nuove idee su come "lasciare il mondo migliore di come l'hanno trovato". Lo slogan "Future is now" ricordava la necessità di darsi da fare adesso, senza aspettare di diventare grandi, o che fossero "i grandi" a muoversi; nel Villaggio ognuno era chiamato ad essere un membro attivo della comunità globale.

Lo stile era quello dell'"imparare facendo". Non abbiamo parlato dello sfruttamento minorile, ma abbiamo provato quanto noioso e faticoso è tessere un tappeto per due ore consecutive, non abbiamo studiato le barriere architettoniche, ma abbiamo girato per il campo chiedendo ai passanti di aiutarci a salire quei tre gradini che separavano la nostra sedia a rotelle dal bagno…e gli esempi potrebbero continuare per circa undici giorni.

Anche organizzazioni come il WWF, l'UNICEF, l'ACNUR, ed AMNESTY INTERNATIONAL avevano piantato la loro tenda nel Villaggio. Nell'attività proposta dall'ACNUR, squadriglie/pattuglie composte da scout di nazionalità diverse vivevano il disagio di una famiglia di rifugiati che tenta di capire come compilare strani moduli, che soffre il caldo in una baracca davvero troppo piccola e che cerca il miglior modo per nascondersi o per scappare dal proprio Paese. Un ragazzo del Rwanda ci ha esposto i problemi dei niños de rua e una piccola Rainforest era stata ricreata per far scoprire quante risorse naturali sarebbero venute a mancare se la foresta fosse stata distrutta.

Allora, signora, è vero che sua figlia ha imparato alcune acrobazie da circo, ma anche saputo che, in Etiopia, un circo di bambini presenta spettacoli per comunicare messaggi sull'AIDS, sullo sfruttamento dei bambini e sull'importanza dell'istruzione. È vero che le ha mostrato le foto della torre entrata nel Guiness dei primati come la più alta costruzione mai eseguita con pali e corde, ma non si fermi a questo: è servita per issare le tante impronte delle nostre mani, unite a testimonianza dell'impegno preso dai ragazzi nel campo dei diritti umani. È stata la spettacolare conclusione di una giornata-convegno in cui due rappresentanti di ogni nazione hanno riflettuto sulla libertà di parola, l'uguaglianza e la cooperazione internazionale. La dichiarazione che hanno steso è stata tradotta e spedita, via fax, agli ambasciatori dei loro Paesi, e presentata poi, durante una video-conferenza, all'allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, Boutros Ghali, che ha chiesto l'aiuto di ognuno di loro per costruire un mondo migliore.

Diritti umani, Educazione, Natura, Salute: questi i "quartieri" del nostro villaggio. L'Italia presentava una mostra fotografica sull'attività del settore di Protezione Civile delle nostra due associazioni, ed invitava i ragazzi- attraverso un gioco- a riflettere su come avrebbero potuto collaborare con la Protezione Civile nel loro Paese. Le soluzioni da loro proposte venivano poi affidate ad un video-box.

E non si faccia ingannare dalla borsa di distintivi variopinti che sua figlia ha portato a casa dall'Olanda: le occasioni per palare di argomenti diversi dallo scambio di adesivi non sono certo mancate. A gestire lo stand italiano erano proprio loro, sua figlia ed i suoi amici, a turno. Doveva vederli mentre illustravano i cartelloni, spiegavano il gioco e raccontavano a loro coetanei con strane uniformi che "nel 1994 in Italia c'era stata un'alluvione in cui gli scout…"

Ma non tutto si può vedere, non subito. Se vuole avvicinarsi e cercare di capire, lasci che il seme piantato in Olanda e coltivato con cura dal contingente di Leonardo cresca e dia i suoi frutti qui in Italia. Non domani, now. Se poi, mentre la piccola cerca di costruire la pace con il sorriso di Arlecchino, la più grande ha già deciso di unirsi al volo di un Gabbiano Azzurro, me lo faccia sapere. Potrei segnare sulla schedina: Villaggio Globale - Villaggio Turistico: 2-0.


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Il villaggio globale di sviluppo nel Jamboree in Cile, ovvero l'Aldea Mundial de Desarollo

La presenza del Villaggio Globale risale al Jamboree in Corea, nel 1991, ha acquistato sempre più importanza all'interno delle attività dell'evento, tale da risultare una conquista irrinunciabile per il Movimento Scout Mondiale. Il Villaggio Globale infatti, non solo permette di avere il mondo "a portata di mano", in pochi metri quadrati, ma presenta attività inerenti a problematiche interessanti, altamente educative, e sempre sotto una prospettiva di sviluppo e miglioramento.

L'organizzazione cilena, ha compreso l'importanza di questo luogo e lo ha inserito nei moduli del programma (attività obbligatorie per tutti i partecipanti) dandogli così un posto al sole.

L'Aldea Mundial de Desarollo (da adesso AMD), sarà situata nel cuore del Jamboree ed il suo scopo sarà quello di presentare l'immagine e l'atmosfera di un vero e proprio villaggio nel quale ognuno possa vivere in armonia con le proprie radici, con le innovazioni tecnologiche, con l'ambiente e con gli altri. Le 4 Aree Tematiche, composte da 50 ateliers ognuna, saranno delineate da 4 bellissime piazze nello stile di tipici villaggi sudamericani:

  • Plaza del Arte (Piazza dell'Arte) Artigianato e folclore
    Nella quale i/le partecipanti potranno sperimentarsi in questi ed altri temi:
    Ceramica messicana, Pittura su legno salvadoregno, Strumenti musicali andini, Scuola di Samba.
  • Plaza de las Ciencias (Piazza delle Scienze) Scienza e tecnologia
    Molte attività, che comprenderanno questi ed altri temi:
    Energia solare, Onde elettromagnetiche, Salute, Reidratazione.
  • Plaza de la Tierra (Piazza della Terra) Ambiente
    Intorno alla quale questi ed altri temi verrano trattati:
    Il ciclo dell'acqua, Sviluppo sostenibile, Protezione della Flora, Differenziazione dei rifiuti
  • Plaza de la Paz (Piazza della Pace) Pace e comprensione interculturale
    Gli ateliers compresi in questo tema pochi tra tutti:
    Diritti dell'infanzia, Partecipazione giovanile, Razzismo e xenofobia, Povertà estrema, Abuso di minori, Rifugiati, Pari opportunità.

Ogni Atelier ospiterà circa 40 ragazzi/e alla volta per due ore circa ogni turno. Le attività si baseranno sull' imparare facendo e sull'interattività. In quest'ottica saranno i partecipanti stessi a scegliere in quale atelier prendere parte, ne dovranno scegliere 4: ognuno è chiamato a votare le attività che preferirebbe fare - e questo avverrà per molte altre situazioni!. Attraverso un sistema informatico centralizzato ad ognuno verrà consegnato il proprio risultato L'organizzazione cilena garantisce che attraverso questo sistema ognuno verrà accontentato per l'80% delle possibilità. Ciò vuol dire che il/la ragazzo/a parteciperà sicuramente a 3 ateliers di sua scelta, ed 1 imposto dalla votazione (questo è il prezzo della democrazia!!.).

Ma all'interno dell'AMD ci saranno molte altre cose da fare: per esempio, visitare il Centro Mondiale Scout, nel quale saranno presentati interessanti progetti di sviluppo comunitario condotti da organizzazioni scout, da sole o in collaborazione con organismi nazionali o internazionali. Questi stands offriranno ai giovani attività brevi e che permetteranno loro di sperimentare alcuni aspetti del progetto in questione.

Nell'AMD esisterà anche il Centro Internazionale delle Organizzazioni, dove i partecipanti potranno recarsi per conoscerne i rappresentanti, per conoscerne i progetti riguardo lo sviluppo e scoprire quelle iniziative, nelle quali i/le giovani scout e possano impegnarsi. Le organizzazioni presenti saranno: UNICEF, UNESCO, ACNUR, CROCE ROSSA INTERNAZIONALE, Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), WWF, Amnesty International, e molte altre.

Un villagggio come quello dell'AMD avrà molta vita culturale ed artistica da offrire che si manifesterà in 10 Centri Culturali: alcuni di questi funzioneranno all'aria aperta, altri in grandi tende ed altri ancora in speciali costruzioni. In questi centri i partecipanti potranno discutere in una tavola rotonda, assistere al una presentazione audiovisiva, ascoltare un concerto, dialogare con un esperto, prendere parte ad un'opera teatrale, ecc.

L'Aldea Mundial de Desarollo (Villaggio Globale di Sviluppo) non solo si troverà nel cuore del Jamboree, ma sarà il vero e proprio cuore del Jamboree, i cui battiti diventeranno dei tam tam forti e chiari che arriveranno nelle nostre realtà locali, scout e non, per diffondere un solo messaggio, quello del motto di questo Jamboree "Insieme costruendo la pace".


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